Per anni abbiamo pensato di aver fatto molto per lo sviluppo e la diffusione delle energie rinnovabili. Credevamo che nulla potesse ostacolare la ricerca di nuovi strumenti per l’ottimizzazione e la raccolta di energie pulite, ma evidentemente non è affatto così. A dirlo è l’Agenzia Internazionale per le energie Rinnovabili (IRENA), che ha sede ad Abu Dhabi e che in questi giorni ha dichiarato un evento sin ora mai registrato, il rallentamento delle energie pulite.Â
Dal 2001 la crescita del settore è stata costante con un aumento di gigawatt prodotti continuo, ma nel 2019 la crescita si è interrotta a circa 176 GW, rispetto al precedente anno nel quale erano state raggiunte le 178 unità .Â
Un decremento significativo e particolarmente importante per gli organi di competenza. Il rallentamento non ha fortunatamente paralizzato interamente la crescita del settore, che oggi rappresenta il 35% a livello globale (rispetto al 33% del 2018) di energia prodotta.
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Le energie rinnovabili nel mondo
In Asia il 70% dell’espansione totale della rete elettrica è stato determinato dallo sviluppo e dalla realizzazione di impianti di energie rinnovabili, differentemente dal continente africano dove la percentuale scende al 52% ed ancora di più in medio oriente, dove la percentuale scende ulteriormente al 26%. Â
L’espasione degli impianti ha determinato lo sviluppo e lo sfruttamento di una tipologia di energia rinnovabile specifica piuttosto ad un’altra, come l’eolico e il fotovoltaico che ad oggi rappresentano ben il 90% degli impianti installati nel 2019. Facili da rintracciare nel mercato globale e di facile installazione e manutenzione, queste tecnologie si sono ampiamente diffuse un po’ ovunque riuscendo a ricoprire circa il 53% dei gigawatt prodotti su tutto il pianeta, lasciando i restanti 47% allergia idroelettrica, che resta la fonte di energia rinnovabile dominante.Â
La crisi sanitaria internazionale ed il futuro delle rinnovabili post pandemiaÂ
Il rallentamento della crescita delle energie rinnovabili è probabilmente determinato da differenti fattori, uno tra i più importanti è certamente il Coranavirus. La diffusione del virus ha inevitabilmente innescato, oltre ad una crisi sanitaria globale, anche una crisi di carattere economico e produttivo, causando conseguentemente un dimezzamento della domanda di elettricità .
Ma quali potrebbero essere le altre ragioni del rallentamento? Uno su tutti è il basso costo dei carburanti. Il petrolio ha raggiunto dei prezzi da minimo storico e anche se il greggio non ha un impatto diretto sulla produzione di elettricità , come effetto collaterale, causa una minore pressione sui prezzi del gas naturale.Â
IRENA sta analizzando con attenzione la situazione attuale ipotizzando scenari e sfide future, per affrontare al meglio il mercato che verrà e soprattutto per non interrompere il progresso delle energie rinnovabili compiuto sino ad oggi.Â
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Francesco La Camera, direttore generale dell’IRENA, in una delle sue ultime interviste sul rallentamento appena registrato ha dichiarato:Â
“Lo scoppio di Covid-19 minaccia le catene di approvvigionamento globali in molti settori ed è quindi probabile che abbia un impatto sulle energie rinnovabili. Resta da vedere la gravità e la durata di entrambe le situazioni”.
Infine ha ben sottolineato, che nulla può vanificare gli sforzi fatti sinora per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Né il virus e le conseguenti crisi sanitarie ed economiche, né il ribasso dei carburanti potranno interrompere il percorso verso la decarbonizzazione intrapreso dalla società .Â
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