Coca-Cola è ovunque nei migliori ristoranti. Questo è il messaggio lanciato dalla nuova campagna del brand statunitense. L’agenzia creativa VMLY&R, che ha guidato Open X di WPP, lo ha dimostrato con le insegne e i menu di vari locali statunitensi.
Il team ha infatti intrapreso un lungo viaggio lungo gli USA per fotografare il panorama americano delle insegne dei ristoranti che riportano in bella vista il logo del brand associato al proprio cibo, considerato il migliore.
“Su una cosa siamo d’accordo”
È questo il claim che troneggia sulle ultime foto della campagna. Ogni insegna pubblicizza il cibo del proprio locale come il numero 1: ad esempio, “migliore pizza”, “hamburger n.1”, “re dei falafel”. L’elemento comune è che ognuno di essi è accompagnato dalla presenza della bevanda.
Coca-Cola diventa un plus che valorizza il prodotto. Chi lo dice? Non certo l’azienda, che si è limitata a registrare il fatto e a godere di una pubblicità praticamente a costo zero. Una forma alternativa di passaparola che l’ha resa oggetto involontario della constatazione della sua posizione nel mondo del beverage.
Se ogni cartellone è diverso, e si autoproclama come luogo per assaporare il miglior cibo, tutti concordano sul fatto che la bibita migliore per accompagnarlo sia Coca-Cola. Nella lotta tra i migliori, il vincitore è già decretato.
Ovunque con i primi
“One thing we agree on” cita l’azienda nelle foto della campagna lanciata, in un primo momento, su cartelloni pubblicitari e giornali, e poi estesa ai social media.
Dalla trattoria rustica, al ristorante stellato, al fast-food, alla pizzeria. Dai quartieri più lussuosi a quelli periferici, c’è sempre Coca-Cola, il simbolo della globalizzazione che mette tutti d’accordo.
L’agenzia, che si occupa del brand da due anni, ha portato il nome del prodotto fuori dalla comfort zone, dimostrandone la duttilità. Il tutto con semplicità ed astuzia. Ha dimostrato che la bevanda mantiene un primato indiscusso, senza dichiararlo ma facendolo ammettere agli altri, con i fatti. Coca-Cola si è limitata a fotografare l’evidenza e a mostrarla.
Il messaggio che se ne ricava è intuitivo: perché il cibo migliore dovrebbe essere accompagnato da Coca Cola? Perché è la bevanda adatta ad ogni gusto.
Il connubio Coca-Cola e cibo in Italia
La bibita non è nuova al connubio con il cibo nelle proprie campagne pubblicitarie. Anche in Italia, nel 2018, lanciò una campagna simile a quella statunitense, nella quale era accompagnata a vari piatti italiani.
“Ci siamo accorti che in Italia si cucina bene e si parla di cibo prima, durante e dopo i pasti. In questo Coca-Cola può avere un ruolo” ha spiegato Annalisa Fabbri, Responsabile Marketing di Coca-Cola Italia. Da qui il claim latino “De gustibus”, ad indicare che non è importante il cibo che piace, quanto il momento nel quale Coca-Cola unisce le persone a tavola.
Unito alla campagna pubblicitaria, anche un evento che ha previsto l’installazione temporanea di cinque chiringuitos a Milano. La partecipazione prevedeva di assaggiare alcune specialità per decretare la migliore.
La sfida ha visto contrapporsi: pollo al forno VS pollo alla diavola, hamburger di carne VS vegetariano, salsiccia VS salamella, piadina con prosciutto crudo VS prosciutto cotto, panino semplice VS farcito. Il tutto rigorosamente accompagnato da Coca-Cola.
Le campagne creative di Coca-Cola
L’agenzia creativa che ha seguito la campagna “One thing we agree on”, non è nuova a progetti ad elevata creatività. Nell’ultima primavera ha lanciato, sempre per il brand dalla doppia C, la campagna “I see Coke” nel Middle Est. I consumatori del Medio Oriente, possono ricevere, tramite email, un buono per l’acquisto della bibita, comunicando con Alexa. Durante la visione di film e programmi televisivi (opportunamente selezionati in uno specifico catalogo dall’agenzia creativa), ogni qual volta appare il prodotto sullo schermo, l’utente è invitato a dire “vedo Coca-Cola”.
“È una campagna vocale unica nel suo genere” ha sottolineato Santiago Cony Etchart, creative strategy director, The Coca-Cola Company Eurasia e Middle East.
Anche in questo caso, la promozione della bibita più famosa al mondo, è collegata al senso della vista. E anche questa volta sono gli altri a selezionarne la presenza (come nel caso della campagna precedente). L’azienda si limita a raccogliere i tag.
La storia degli slogan di Coca-Cola
Quando il nome del brand fu ideato, nel 1886 da Frank M. Robinson (socio del fondatore John S. Pemberton), fu appositamente scelta La doppia “C”, in quanto ritenute ottime per le pubblicità. La storia degli slogan di Coca-Cola è lunga e ricca di espressioni che, con il tempo, sono entrate nell’immaginario collettivo.
Vediamo i passaggi più significativi:
- Il primo clam dell’azienda fu pubblicato su Atlant Journal nel 1886. “Deliziosa e rinfrescante” erano le parole utilizzate fino al 1920;
- Nel 1890, allo slogan precedente, si aggiunge “Coca-Cola ti ridà lo slancio e ti sostiene”, elaborato dall’agenzia Massengale Advertising di Atlanta;
- Successivamente il compito fu affidato all’agenzia D’arcy di St. Louis, così prende vita una collaborazione lunga quaranta anni. Diversi furono i claim elaborati negli anni: il primo fu “Ogni volta che vedete una freccia pensate a Coca-Cola”, “Buona fino all’ultima goccia” del 1907, “La sete non conosce stagione” del 1922 oppure “La pausa che rinfresca” comparsa per la prima volta su The Saturday Evening Post nel 1929;
- Nel 1956 subentrò l’agenzia McCann Erikson che elaborò l’idea “Dissetati davvero”;
- Nel 1963 è arrivato lo stacchetto musicale firmato Bill Backer, “Tutto è meglio con Coca-Cola”, utilizzato per 6 anni. Lo stesso autore firmò anche la famosa “I’d like to buy the world a coke” (nella versione italiana Vorrei cantare insieme a voi) del 1971;
- Dal 1993 arrivano i claim più recenti, come “Sempre Coca-Cola”, “Taste the feeling” e “Real magic”.
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Source: http://www.ninjamarketing.it/