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Personal Brand, come crearlo nel modo giusto

Nei due articoli precedenti abbiamo discusso dell’imminente recessione, di come adattarsi al mercato del lavoro e di come trovare il lavoro dei sogni. Ora è importante capire come aumentare le tue possibilità di aggiudicarsi quel lavoro, perfezionando il tuo brand.

Perché il tuo brand è importante

Esattamente come accade quando fai un acquisto, magari particolarmente costoso, e presti attenzione al marchio del prodotto, il tuo brand è fondamentale per i recruiter quando hanno bisogno di inserire un nuovo membro nel team. Per essere “il marchio giusto” per l’esaminatore, dovrai allineare i tuoi talenti alle sue esigenze.

Il tuo brand è praticamente già ovunque: le foto che condividi sui social network, le opinioni espresse nei tuoi blog post, anche quelle che gli altri hanno su di te, sono rintracciabili su moltissimi canali accessibili online. La presenza online rivela moltissimo di te ai reclutatori.

Sarà necessario, quindi, fare sempre del nostro meglio per assicurarci che la nostra immagine pubblica su tutti i media sia costantemente a supporto del nostro personal brand e che i contenuti visibili non lo indeboliscano.

Inutile negarlo: sono molti i casi di persone che hanno perso una buona occasione di lavoro, o addirittura hanno perso il posto, dopo aver pubblicato messaggi o immagini “sconvenienti” sui social media.

In più, la tua immagine dovrebbe essere coerente con la carriera che hai scelto. Se il tuo obiettivo è lavorare nel settore delle arti creative, allora hai probabilmente un certo margine di manovra. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, proporre un atteggiamento positivo, sicuro di sé e, semplicemente, professionale, può fare la differenza.

Non c’è nulla di male a voler desiderare un’immagine diversa, più privata, che si condivide con la famiglia e gli amici più stretti, ma bisogna fare attenzione a tenere separati i due ambiti, in modo che i comportamenti più disinvolti non vadano a intaccare la sfera professionale, trapelando nell’arena pubblica.

Il posizionamento del tuo personal brand

Ognuno di noi ha una percezione personale del prossimo. Va da sé che anche gli altri hanno una percezione soggettiva di quello che riguarda noi.

A volte è il risultato di una esperienza diretta, personale o professionale: altre volte deriva da messaggi e comunicazioni indirette attraverso amici, familiari, colleghi o media. Altre volte ancora, questa percezione è il risultato di nient’altro che immagini stereotipate che si formano in base all’età, al sesso, all’aspetto fisico, alla nazionalità e a molti altri fattori superficiali.

different brand positionsdifferent brand positions

In questa immagine, sono stati presi in considerazione due aspetti del possibile posizionamento del brand personale: Popolarità e Rispetto.

Questi due aspetti sono molto diversi e conducono a un risultato divergente comportando un posizionamento spesso agli antipodi per le persone. Alcune persone non dotate di grande talento, inseguono senza grande successo la popolarità ad ogni costo, e questo può portare a ridurre in maniera considerevole il rispetto che abbiamo per loro.

Il punto chiave è che è necessario concentrarsi sulle caratteristiche personali da coltivare per sviluppare un giusto posizionamento del nostro brand ed ottenere il lavoro che cerchiamo.

Comprendere chiaramente la tua Brand Proposition

Il modo migliore per raggiungere questo obiettivo è costruire la tua Brand Proposition.

La Brand Proposition è il “valore che metti sul tavolo” ed è quindi importante che quello che puoi offrire sia diverso e in qualche modo migliore rispetto alle proposte degli altri candidati. In parole povere, la tua offerta deve essere superiore.

Per “diverso”, intendiamo che è necessario distinguersi dalla massa. Per “superiore”, vogliamo dire che le differenze aggiungono un valore significativo alla proposta in questione.

In altre parole, i vantaggi di assumere te dovranno essere di gran lunga superiori a quelli che potrebbe apportare chiunque altro. La chiave sono proprio i benefici che l’azienda acquisirà potendo contare su di te, non solo, banalmente, della mansioni lavorative che potrai svolgere. Anche il selezionatore vuole avere “successo” e il modo migliore per raggiungere l’obiettivo è puntare sulla scelta migliore possibile tra i candidati.

Per spiegarlo ulteriormente, diamo un’occhiata al modello qui sotto in modo da lavorare efficacemente sulla tua Personal Value Proposition.

Personale Value PropositionPersonale Value Proposition

Nel grafico vediamo i cinque tipi di competenza che ogni esaminatore prenderà in considerazione: Esperienza, Conoscenza, Capacità, Abilità e Attitudini.

Sul lato sinistro della tabella si trova una semplice scala di punteggio, da 0 a 5, dove zero identifica una prestazione inesistente e cinque invece un livello molto alto di prestazione su quel tipo di competenza.

Potremo disegnare diverse linee per confrontare le differenti prestazioni richieste dal selezionatore in modo da mettere la nostra posizione in relazione a quella degli altri candidati.

Non è necessario ottenere un risultato esatto al centesimo, è sufficiente anche una valutazione approssimativa. Basterà calcolare il divario fra il nostro risultato e quello degli altri per avere una visione chiara di quali siano gli aspetti sui quali valga la pena di concentrarsi per migliorare il nostro personal brand.

Per fare un esempio pratico, valuteremo la proposta di valore del nostro soggetto ideale, David Swift, per una specifica opportunità di lavoro. Come abbiamo visto nel precedente articolo, David era particolarmente interessato alla posizione di Business Development Director in una società di consulenza commerciale di medie dimensioni.

In previsione di un colloquio con la “Flash Sales Ltd” (anche questo è un nome fittizio a titolo di esempio), David vuole assicurarsi di mostrare una value proposition adatta allo scopo.

david swift value propositiondavid swift value proposition

Dal grafico possiamo trarre spunti interessanti:

a) La buona notizia è che David ha solo un Inferior Competitive Gap in cui un altro candidato ha un punteggio maggiore di lui, cioè l’esperienza nella conversione in vendita.

b) Il dato negativo è invece in How to Exploit Technology, dove tutti sono allo stesso livello di performance e non c’è differenziazione tra i candidati.

c) Informazioni contrastanti arrivano invece riguardo al requisito della capacità di aumentare le quote di mercato. Nessun candidato soddisfa il livello necessario e quindi ci troviamo di fronte a un Unmet Needs Gap. Questo può significare che tutti i candidati vengono respinti.

d) David è molto più avanti della concorrenza e molto più avanti delle esigenze del selezionatore per quanto riguarda l’essere un leader etico. In altre parole, è troppo qualificato e non dovrebbe esagerare con questa capacità.

e) C’è un analogo gap di bisogni insoddisfatti per il secondo requisito, quello di avere un atteggiamento orientato ai risultati.

Queste lacune forniscono spunti molto importanti su come dovresti dimostrare il tuo valore al selezionatore. In questo caso, David può enfatizzare la sua conoscenza della tecnologia, le sue abilità nella crescita della quota di mercato e il suo atteggiamento orientato ai risultati. Dovrebbe però dedicare più tempo alla quota di mercato.

Dovrebbe anche menzionare il suo atteggiamento etico, ma senza spenderci troppo tempo. Dovrà invece pensare a come superare la sua debolezza nella trasformazione in vendite ed essere pronto a difendersi su questo punto, se interrogato.

Un consiglio utile per usare questo strumento è di essere focalizzato sul futuro. Pensare a come la linea tratteggiata potrebbe cambiare in futuro. Le esigenze sono in continuo cambiamento e a volte il reclutatore stesso non ci avrà pensato. Potete quindi abbinare i vostri punti di forza a queste esigenze future ed educare il selezionatore sul perché i vostri punti di forza (per esempio flessibilità, esperienza multiculturale) saranno ancora più necessari in futuro.

Definire la SWOT personale

Questa analisi può anche essere trasferita alla tua SWOT personale, che è ora raffinata per raggiungere uno specifico lavoro o segmento di lavoro.

Riguardo al nostro David, l’analisi solleva quattro domande chiave che dovrebbe considerare. Vengono mostrate in ordine di importanza sul lato destro della SWOT.SWOTSWOT

Grazie a questi strumenti, dovresti ora essere in grado di scrivere una corretta Personal Value Proposition.

Diventerà è un riassunto memorabile dei tuoi punti di forza chiave che si adattano alle esigenze del reclutatore e ti posizionano come il miglior candidato per il lavoro.

Per completare la tua preparazione, dovresti anche preparare alcune risposte, sulle eventuali domande riguardo alle area di debolezza. Se vuoi fare un ottimo lavoro, cerca di quantificare il ritorno che l’organizzazione avrà nell’assumerti.

Per alcuni settori, sarà certamente più difficile che per altri. Tuttavia, l’obiettivo di cercare di quantificare il ROI del tuo valore nel modo più esatto possibile: più riuscirai ad andare in profondità su questo aspetto, meglio riuscirai a impressionare i valutatori.

Per completare la riflessione su come stimare il giusto valore del tuo brand, segui i seguenti step:

a) Scegli un lavoro reale all’inizio della tua nuova carriera.

b) Completa il template della Proposta di Valore Personale per quel lavoro.

c) Ci sono delle lacune?

d) Raffina la tua SWOT personale per quel determinato lavoro. Quali domande chiave emergono da esso?

e) Prova a scrivere una Personal Value Proposition

f) Quali azioni devi intraprendere per migliorare la tua Proposta di Valore Personale?

Alcuni degli esercizi che abbiamo trattato in questi tre articoli saranno più facili di altri. Tuttavia, nessuno di questi richiede competenze di matematica avanzata o conoscenza della fisica delle particelle. Dovrebbero essere tutti alla tua portata, ma se sei in difficoltà, chiedi aiuto a un amico, un collega o un familiare.

L’obiettivo non è quello di ottenere la perfezione. È semplicemente avere un’idea migliore di dove vuoi essere in futuro, perché, come ci arriverai, e “battere” le persone che competono per quella stessa posizione.

Proprio come nello sport, la differenza tra il primo e il secondo posto può essere molto sottile e allenarsi, cioè “fare i compiti a casa” potrebbe essere la strategia in grado di farti superare il traguardo per primo.

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Source: http://www.ninjamarketing.it/

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