Ti sei appena laureato o hai completato un ciclo di studi, sei pronto per lanciarti nel mondo del lavoro consapevole di aver imparato tutto il necessario. Pensi di aver raggiunto il traguardo e la fine degli studi e invece è tutto sbagliato.
Il nuovo scenario lavorativo che hai davanti ti pone davanti a due sfide tutt’altro che banali: differenziarti dalle intelligenze artificiali, anzi riuscire a controllarle, non smettere mai di formarti e informarti, sia nel luogo di lavoro, sia in modo autonomo, scovando e rimanendo al passo con i tempi con tutti quei trend che continuano a costellare il mondo del marketing di oggi, ma soprattutto di domani.
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Ci sono capacità, quindi, che guadagnano sempre più terreno, come quelle legate al mondo della customer care e dell’attrazione dei lead, o ancora a quelle professioni legate all’analisi dei dati e interpretazione dei risultati.
Il lato positivo? Il marketing è in continua evoluzione che si potrebbe veramente scegliere la carriera che più si avvicina al proprio talento.
Quello “negativo”? Lo studio non ci abbandonerà mai.
Skill Mismatch, quando talenti e aziende non si incontrano
Proprio perché la formazione sembra essere indispensabile, ma non tutti eravamo pronti a cogliere il segnale, oggi, siamo di fronte al fenomeno Skill Mismatch ossia il divario presente tra le competenze richieste dal mercato e quelle attualmente presenti.
Un problema che costa il 6% della produttività mondiale e che prevede di crescere entro il 2030, con circa 1 miliardo e 400 di persone nel mondo che non hanno le giuste competenze richieste dal mercato del lavoro oggi.
Ma scendiamo nel dettaglio, lo Skill Mismatch, è una condizione che ci portiamo dietro dai nostri anni più felici, da quando studiavamo tra i banchi di scuola, in quanto la metodologia di insegnamento di oggi è rimasta ben radicata su quella di anni fa, mentre il mondo economico e del lavoro hanno accelerato il loro cambiamento.
Il risultato? Le risorse che hanno concluso il ciclo di studi non sono minimamente pronte ad affrontare il mondo che si troveranno davanti, possiedono skill che il mondo del lavoro di oggi non richiede e, dall’altra, ha lacune su quelle invece ricercate.
Ecco quindi che diventa importantissima, se non essenziale, la formazione on-the-job, con le aziende che dovranno formare le proprie risorse con corsi di formazione ad hoc per i propri collaboratori. Per far crescere il lavoratore includendolo nell’organizzazione aziendale.
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Dalla sua, però, il candidato dovrà mettersi in ascolto e rendersi indipendente nell’acquisire nozioni essenziali, ma sconosciute.
Sarà quindi responsabile della sua, tanto desiderata, crescita professionale.
Ma oggi dove siamo? Oggi ci sono aziende che cercano il candidato perfetto, ma non riescono a trovarlo e, dall’altra parte, il mercato delle risorse è decisamente affollato, ma nessuno riesce a trovare il suo posto in questo mondo.
Quindi, in sostanza, non è del tutto giusto dire che non c’è lavoro, ma c’è difficoltà per le aziende ad individuare i candidati adatti.
Le marketing skill richieste per il futuro, l’interazione con le persone al primo posto
Si parla sempre più di avere le skill giuste, ma prima di tornare su questo tema, per comprendere meglio come la percezione del lavoro sia cambiata oggi, un parterre ampio di risorse si dice non disponibile a lavorare per un’azienda di cui non condivide i valori o collaborare con una realtà non inclusiva (il 90% della Gen Z e dei Millennials la pensa così per esempio) anche a fronte di un maggiore stipendio.
Il conto economico perde anche di fronte ad un life-balance più equo: orari di lavoro, flessibilità e smart working, gestione autonoma del proprio tempo.
Fatta questa premessa, torniamo alle nostre competenze che, come sappiamo, si dividono in soft e hard skill.
Le prime, più che mai, acquisibili sul posto di lavoro anche se quando si parla di marketing ogni membro del team dovrebbe avere dalla sua alcuni talenti innati come: la creatività, nel trovare ed esprimere le soluzioni per clienti o per sbaragliare la concorrenza; le analisi di mercato, svolgere ricerche e analizzare il proprio target; saper ascoltare il cliente e saper comunicare con gli stakeholders; essere autocritico, imparando ad analizzare il proprio operato in vista di un continuo miglioramento; rendere essenziale il teamworking, solo un team unito che condivide un obiettivo lo potrà raggiungere nel migliore dei modi.
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Le seconde, hard skill, riguardano le conoscenze tecniche e vanno a delineare i campi d’azione più richiesti nel marketing del futuro.
- Social Media Skill: non basta più essere un SMM, ma bisogna essere un Social Media Manager integrato con l’organizzazione in cui si trova e allineato al target di clientela aziendale. Dovrà dunque studiare strategie efficaci, rimanendo aperto alla possibilità di cambiare la strada se non è quella giusta;
- Management e Leadership Skill: gestire un team e farlo al meglio è essenziale. Un team coeso, funziona e per l’azienda è più facile raggiungere l’obiettivo target. Chi sa gestire se stesso e gli altri è sempre una delle figure più desiderate;
- Communication Skill: saper comunicare in modo efficace per il marketing è essenziale, sia verso l’esterno, ma anche verso il team e la direzione;
- Project Management and Strategy Skill: oggi il marketing è più che mai un insieme di strumenti, strategie, concetti, avere la capacità e l’intelligenza emotiva di coordinare il tutto al meglio come in un armonioso concerto è una capacità assolutamente ricercata dai recruiter. In questo punto potremmo inserire anche la capacità di creative thinking, la cosiddetta vocazione di pensare fuori dagli schemi;
- Customer Service Skill: in un mercato affollato di concorrenti, fornire al cliente un’attenzione dedicata fa risaltare il brand. Più facile a dirsi che a farsi, i clienti non sono mai come li vorremmo;
- Data Skill: analisi ed interpretazione dei dati;
- Augmented Working Skill: l’automazione e l’intelligenza artificiale oramai è realtà, saperla dominare e controllare, anzi metterla al servizio dei risultati è una capacità sempre più preziosa.
Le nuove carriere nel marketing da non perdere
Skill Mismatch, nuove skill required, aprono, quindi, la strada a nuove carriere nel marketing del futuro. Vediamo alcuni esempi:
- Community Manager, colui che crea, anima e alimenta una community intorno ad un brand specifico, trasformando la clientela in soggetti fedelissimi e, soprattutto, in grado di coinvolgere altri soggetti grazie al passaparola positivo;
- Customer Relationship Manager, si passa da un approccio di sola attrazione del cliente per un acquisto, ad una relazione sempre più costante e continua a lungo termine. Ecco quindi che una figura in grado di condurre il cliente in un percorso d’acquisto e post acquisto personalizzato è necessaria;
- Content Strategist, il coordinatore di tutti i contenuti veicolati su tutti i canali, deve garantire che la comunicazione sia coerente e chiara, con il canale sul quale è veicolata e con una vision aziendale;
- Brand Manager, supervisiona il fatto che il brand sia diffuso e conosciuto in modo univoco, il cliente non si può sbagliare quando pensa ai valori di un brand, se il suo brand manager è stato bravo a comunicarli in modo decisivo;
- Communications Manager, erano i PR di una volta, gestiscono le comunicazioni con la stampa e con tutti i canali utilizzati dall’azienda, scrivendo il messaggio e rispondendo ad eventuali commenti;
- Event manager, cosa più degli eventi rendono l’esperienza di un brand unica per un cliente?
- Coach, se le risorse devono rimanere in azienda e al centro, devono essere stimolate e seguite nel loro percorso di crescita e motivazione personale.
Source: http://www.ninjamarketing.it/