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Libri generati dall’intelligenza artificiale: il caso Amazon

Sin dall’inizio del 2023 era evidente che ci sarebbe stato un problema da affrontare riguardo ai libri generati dall’intelligenza artificiale.

Al tempo della pubblicazione dell’ebook “Come scrivere un ebook con ChatGPT, spiegato da ChatGPT“, l’agenzia di stampa Reuters aveva contati oltre 200 titoli di questo genere su Amazon USA. Molti avevano previsto l’emergere di questo fenomeno, che si stava già delineando diversi mesi prima.

Libri e ebook generati dall'intelligenza artificialeLibri e ebook generati dall'intelligenza artificiale

Con il passare del tempo, non sorprende che qualcuno abbia iniziato a sfruttare l’intelligenza artificiale per guadagnare in modo illecito.

Anche giganti come Amazon, sebbene abbiano reso le consegne più efficienti grazie all’AI, oggi devono affrontare un grave problema.

Su Kindle Unlimited sono stati notati troppi libri generati dall’AI, alcuni compaiono tra i best seller.

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Il Caso Amazon: i libri generati dall’Intelligenza Artificiale

In questi giorni, due autori indipendenti, Caitlyn Lynch e Wesley Chu, hanno suscitato un grande clamore mediatico. Hanno denunciato tramite i loro account Twitter che nella classifica dei 100 ebook romantici contemporanei per adolescenti più letti, ce ne fossero ben 19 pieni di parole senza senso.

Alcuni titoli erano When the three attacks, Apricot bar code architecture, The journey to becoming enlightened is arduous, Department of Vinh Du Stands in Front of His Parents’ Tombstone, The God Tu mutters, Ma La Er snorted scornfully, Jessica’s Attention, etc.. Inoltre un incipit recita “Pigiama di pizzo nero, gonna molto corta, la cosa più importante, ora questo pigiama di pizzo è tutto bagnato“.

Sicuramente nessuno leggerebbe un libro con parole e frasi che non hanno un senso. Eppure magicamente si sono trovati in ottime posizioni in classifica.

Ciò è dovuto al fatto che a leggerli erano dei bot che contribuiscono a generare guadagni per gli autori.

Infatti, con Kindle Unlimited, se sei un utente abbonato puoi leggere tutti i libri che vuoi e gli autori vengono pagati da Amazon per ogni pagina che leggi.

Di conseguenza, questi finti autori di ebook continuano a caricare libri generati dall’intelligenza artificiale, conclusi in meno di 4 ore l’uno. Sui social network si trovano pubblicità di app che aiutano a svolgere tutto il lavoro e consentono di allenare dei bot che vanno a leggere quegli stessi libri.

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La scrittrice Lynch ha pubblicato uno screenshot sul suo profilo Twitter, di un libro dove il 28 giugno si trovava alla 90esima posizione e c’erano due recensioni che recitavano “falso libro sull’intelligenza artificiale”.

Nel suo post scriveva «riesco a vedere 19 libri legittimi effettivi. Il resto sono sciocchezze sull’intelligenza artificiale chiaramente lì per fare clic».

La piattaforma avrà sicuramente visto dozzine di libri generati dall’intelligenza artificiale martedì pomeriggio ed entro mercoledì, la stragrande maggioranza non era più presente nell’elenco dei bestseller ma era ancora disponibile per l’acquisto sulla piattaforma.

Lynch si è lamentata pubblicamente con Amazon accusando l’azienda di non aver previsto un sistema di controllo, già ai tempi del lancio di ChatGPT.

La risposta di Amazon sui libri generati dall’intelligenza artificiale

La lamentela è subito diventata virale, ha fatto così rimuovere i libri tanto incriminati. Resta il fatto che Amazon dovrà trovare un sistema per identificare i libri generati dall’intelligenza artificiale e impedire agli utenti di caricarli. Questo metodo dovrà essere molto più drastico dall’attendere semplici segnalazioni di altri utenti.

Molti scrittori stanno pensando che se Amazon non prende provvedimenti, questo caso potrebbe dichiarare la morte di Kindle Unlimited. Il pagamento del KENP (Kindle Edition Normalized Pages) verrà dimezzato e gli scrittori ritireranno i loro libri.

Il portavoce di Amazon, Beacon Hill, ha dichiarato alla stampa che hanno «chiare linee guida per i contenuti che stabiliscono quali libri possono essere messi in vendita e, nel caso emergano criticità», indagheranno tempestivamente su qualsiasi libro. Investono molto per offrire un’esperienza di acquisto affidabile e per proteggere i clienti e gli autori dagli abusi, ha ribadito il portavoce.

Infine, ci ha tenuto a sottolineare come Amazon nel 2022 abbia investito più di 1,2 miliardi di dollari a livello globale ed ha impiegato 15 mila persone per proteggere store e clienti da frodi e abusi. 

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La mediocrità accettabile

È importante sottolineare che online è pieno di persone che raccontano come generare libri con l’AI. Ad esempio, su TikTok e Reddit sono comparsi decine di tutorial dove si spiega in pochi minuti come si fa a scrivere un libro con ChatGPT, quali domande fare e cosa digitare per portare avanti la conversazione.

Stessa cosa è replicata su YouTube. L’agenzia Reuters ha citato il caso di Frank White, che in un video ha raccontato di aver scritto un romanzo di 119 pagine in meno di un giorno e di averlo venduto su Amazon per 1 dollaro. Racconta che la cosa più sconvolgente è «chiunque abbia i mezzi e il tempo potrebbe creare 300 libri di questo tipo all’anno, tutti usando l’intelligenza artificiale».

Questo tipo di fenomeno potrebbe generare due tipi di problemi.

Il primo è che gli scrittori si vedano (a poco a poco) portare via il lavoro dalle AI, pensiero ormai parte del dibattito pubblico.

Inoltre, chi compra potrebbe non rendersi conto di aver acquistato un libro scritto da un macchina.

L’altro rischio è che si arrivi a quella che possiamo definire mediocrità accettabile. Questo significa che la qualità del prodotto si abbassa e chi scrive e chi legge si abitua a libri di qualità mediamente inferiore ma più facili da fare e più economici da acquistare.

Forse l’unico vantaggio possibile è che si possa sconfiggere l’ansia della pagina bianca e il blocco dello scrittore. Qualora venisse a mancare l’ispirazione, potremmo farci aiutare da ChatGPT per avere un’idea o uno spunto per partire.

Il concetto di fondo da non dimenticare è molto semplice.

Non si tratta di condannare completamente l’intelligenza artificiale e chi ne fa uso. Anzi. L’Intelligenza Artificiale va sempre intesa come uno strumento di supporto, un ausilio per aiutarci e non per affidargli ogni compito, dall’inizio alla fine.

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Source: http://www.ninjamarketing.it/

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