Di James Manyika Senior Vice President for Research, Technology & Society di Google
Nel corso della storia, spinti dalla curiosità, dalla creatività o dalla necessità, gli esseri umani hanno sempre superato i confini del possibile. Tutte le epoche di scoperte e innovazioni sono iniziate con qualcuno che ha immaginato delle possibilità.
Questo vale anche per l’arte. Lo status quo raramente cattura la nostra immaginazione.
Siamo invece ispirati da qualcuno che prova a fare qualcosa di nuovo: un mezzo, un metodo, un soggetto o qualcosa di completamente diverso. E a volte la tecnologia agisce quasi come fosse una musa per stimolare fonti di creatività che non sono ancora state esplorate.
Un parallelo utile per questo momento è la storia della fotografia.
Quando la fotografia è arrivata, molti temevano che segnasse la fine dell’arte, perché minacciava di stravolgere aree di lavoro importanti, come la pittura di paesaggio e la ritrattistica.
Tuttavia, per molti versi si è rivelato vero proprio il contrario. Liberati dalla necessità di riprodurre accuratamente la realtà, i pittori iniziarono a sperimentare in aree nuove, dando vita all’impressionismo, al modernismo e a molto altro ancora.
Allo stesso tempo, la fotografia è diventata una forma d’arte a sé stante, intrecciata e alimentata dalla tecnologia.
Noi di Google vediamo lo stesso potenziale nell’intelligenza artificiale, che può aiutarci a entrare in contatto, a essere più produttivi e a liberare la nostra immaginazione. E siamo entusiasti del modo in cui interagirà con la creatività umana: non la sostituisce, ma la accresce aprendola a nuove possibilità.
È più facile mostrarlo che raccontarlo: oggi sul palco Robert Wong, Vice President di Google Creative Lab, ha condiviso alcuni esempi di come lui e il suo team hanno utilizzato strumenti basati sull’IA sviluppati da Google Research nel loro lavoro, come ad esempio:
- La creazione di uno strumento pilota di “AI-Reply” (utilizzando PaLM 2 e MakerSuite) per generare bozze di risposta ai commenti degli utenti di YouTube per la campagna social, Best Phones Forever, che viene lanciata oggi. Un gruppo di persone valuta, sceglie e modifica le migliori bozze di testo, tutte prodotte con il tono di voce amichevole della campagna
- L’utilizzo di StyleDrop, che genera loghi e icone creativi e innovativi stilisticamente affini al brand Google Android.
- L’utilizzo di DreamBooth per addestrare un modello sulle proprie immagini e generare infiniti selfie.
Una cosa che questi esempi hanno chiarito è che il prodotto finale migliore non deriva mai dalla sola IA, ma dall’intelligenza artificiale usata da persone con curiosità, creatività ed empatia. L’ingrediente più importante non è l’intelligenza artificiale, sono gli esseri umani.
LEGGI ANCHE: Il futuro della misurazione è oggi: quanto è importante per inserzionisti e i marketer
Un approccio responsabile all’Intelligenza Artificiale
Se da un lato è entusiasmante vedere che cosa è possibile fare oggi, dall’altro crediamo che sia indispensabile adottare un approccio responsabile all’IA. Costruire l’IA in modo responsabile deve essere uno sforzo collettivo che coinvolga ricercatori, sociologi, esperti del settore, istituzioni, e tutte le persone.
È anche importante riconoscere che l’IA è ancora una tecnologia emergente, in fase di sviluppo, che porrà nuove sfide che dovremo affrontare innovando.
Come Robert Wong ha detto oggi, le persone creative prosperano in tempi di cambiamento: spesso sono le prime a provare cose nuove, a reinventare le regole, a spingersi oltre i limiti e ad ampliare le possibilità per tutti. Il suo consiglio a tutti coloro che sono curiosi, ma cauti, è di iniziare a sperimentare con l’IA e di provare alcuni dei nuovi strumenti.
Quali possibilità vedete? Quali cose riuscite a immaginare?
È un momento emozionante. Possiamo fare molto e dobbiamo farlo in modo responsabile, insieme.
Source: http://www.ninjamarketing.it/