Standardizzare il Metaverso, è questo l’obiettivo del Metaverse Standards Forum. Ma andiamo per gradi e cerchiamo di capire da dove nasce l’esigenza di iniziare a mettere dei “paletti” condivisi per la nuova realtà virtuale esistente, chi si sta impiegando per trovare questo standard e quali sono i ricorsi storici per poter capire in quale parte del processo ci troviamo oggi per l’evoluzione del Metaverso.
Come il World Wide Web nel 1989
Facendo un paragone tra l’evoluzione attuale del Metaverso e quella che poteva essere una situazione simile del WWW nel 1989 possiamo affermare che ad un certo punto nasce l’esigenza di darsi delle regole, di standardizzare un processo affinché sia utile sia agli sviluppatori sia a chi dovrà “usufruire” di questi nuovi spazi virtuali.
Molto interessante, a questo proposito, le parole di Ganesh Raju, fondatore e CEO di Akshay.io che in un’intervista a Entrepreneur India ha affermato: “se ogni azienda inizia a creare una rete di computer, non c’è limite e quindi non ha valore. Ad un certo punto questo processo è stato standardizzato creando il famoso WWW. Tutti gli sviluppatori dell’epoca hanno unito le forze per costruirlo e credo che sia esattamente ciò che accadrà anche per il Metaverso“.
Chi definirà gli standard del Metaverso?
Abbiamo parlato di Metaverse Standars Forum ma la domanda è, chi ne fa parte? Chi deciderà le procedure mondiali di questa nuova realtà parallela?
Ad oggi le aziende più importanti che hanno deciso di mettersi attorno a un tavolo per iniziare a discuterne sono, tra le altre, Microsoft, Epic Games, Adobe, Nvidia e Ikea. Il tutto è stato “organizzato” da Khronos Group, il consorzio di grandi aziende, come per esempio Amazon, Google, Samsung e Sony, che lavora alla creazione di alcuni standard di media dinamici su diverse piattaforme e dispositivi.
L’organizzazione no-profit Khronos Group e le oltre 150 aziende che ne fanno parte, gestiscono e sviluppano gli standard di molte tecnologie che utilizziamo oggi, come OpenGL, Vulkan e molti altri strumenti, inclusi i videogiochi.
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Un metodo aperto per individuare dei criteri comuni
Per poter definire una linea comune ci deve essere prima un accordo sul metodo da perseguire per “scrivere” delle regole che possano andar bene a tutti.
Un punto di incontro, anche figlio delle esperienze passate su tecnologie simili, pensiamo sia stato raggiunto. Infatti, molti degli attori coinvolti credono che rendere questo processo “aperto” sia la soluzione migliore per mettere in contatto le aziende che stanno investendo nel Metaverso ed unire le forze.
La costruzione di un Metaverso aperto e inclusivo su scala pervasiva richiederà una costellazione di standard di interoperabilità aperti creati da SDO come il Khronos Group, il World Wide Web Consortium, l’Open Geospatial Consortium, l’Open AR Cloud, la Spatial Web Foundation e molti altri.
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Il Metaverse Standards Forum mira a promuovere la cooperazione basata sul consenso tra diversi SDO e aziende per definire e allineare i requisiti e le priorità degli standard metaverse, accelerandone la disponibilità e riducendo la duplicazione degli sforzi in tutto il settore.
OneRare e Khronos confermano la direzione intrapresa (pur con qualche differenza)
A conferma della metodologia intrapresa per la definizione degli standard ci sono le dichiarazioni di due interpreti di spicco come Supreet Raju, cofondatore di OneRare e Neil Trevett, presidente di Khronos.
Supreet Raju afferma che “metaversi come Sandbox e Decentraland promuovono una cultura più aperta, in cui le persone hanno la possibilità di scegliere come costruire in questi spazi. In realtà non credo che la standardizzazione sia applicabile fino a quando un numero maggiore di metaversi non vi collaborerà.
A meno che non si tratti di un consiglio di metaversi già esistenti e di altri grandi attori, non la vedo come una vera e propria standardizzazione”. Dall’altra parte, invece, abbiamo Neil Trevett che, in virtù delle esperienze passate in altri settori, è piuttosto sicuro della sintesi che si verrà a creare per raggiunge l’obiettivo comune della standardizzazione dei parametri per il metaverso.
Trevett, infatti, ha affermato a Wired US che “uno standard di successo è così diffuso da far dimenticare che si tratti di uno standard”.
Source: http://www.ninjamarketing.it/