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I veicoli elettrici sono sempre più vicini all’adozione di massa e l’Europa guida la crescita

  • Nel primo semestre del 2018, le vendite di veicoli elettrici avevano già raggiunto le 783.000 unità in tutto il mondo superando la quota del 2% del mercato globale
  • Per quanto le startup cinesi abbiano guadagnato terreno, i loro numeri sono ancora molto inferiori a quelli di Tesla
  • Ma il cambiamento è globale e l’Europa guida i trend di crescita, grazie agli obiettivi sulle emissioni di CO2. La sfida più grande oggi è nella catena di fornitura delle batterie

 

L’era dei motori a combustione sta finendo: a lungo termine, questo settore non esisterà più. 

Nel prossimo decennio la mobilità si trasformerà completamente grazie alla diffusione dei veicoli elettrici e alla condivisione dei mezzi di trasporto, con enormi implicazioni per il mercato dell’automobile e per la società in generale.

Una forte prova a sostegno di questa affermazione è la domanda di petrolio per il carburante dei veicoli che, secondo Bloomberg New Energy Finance, ha già raggiunto il suo picco, mentre la domanda di risorse energetiche per l’intero trasporto su strada raggiungerà il suo picco nel 2035, quando scenderà dello 0,6% su base annua per tornare ai livelli del 2018 nel 2050. Il trend si rifletterà sull’ambiente, con un deciso calo anche delle emissioni inquinanti, che seguiranno lo stesso percorso.

Già ora, i veicoli elettrici sostituiscono il fabbisogno di un milione di barili al giorno: in soli venti anni si consumeranno 17 milioni di barili di petrolio in meno. Ogni giorno. Seguendo questo trend, continuare a utilizzare automobili a combustione diventerà insostenibile dal punto di vista finanziario e inaccettabile per quanto riguarda l’ambiente.

Secondo Deloitte, nel primo semestre del 2018, le vendite di veicoli elettrici avevano già raggiunto le 783.000 unità in tutto il mondo superando la quota del 2% del mercato globale, e più che raddoppiando dal 2015.

Lo scontro fra Tesla e Nio (e le altre startup cinesi) in numeri

Il mercato cinese dei veicoli elettrici poggia prevalentemente su tre grandi operatori: Nio, Li Auto e Xpeng.

Le vendite di veicoli elettrici “puri” da gennaio a novembre sono aumentate del 4,4% rispetto a un anno fa, contro un calo del 7,6% delle vendite complessive di autovetture nello stesso periodo, secondo il Ministero dell’Industria e dell’Information Technology cinese. Le azioni delle tre startup cinesi, tutte quotate a New York, sono salite alle stelle: Nio è stata una delle società cinesi quotate negli Stati Uniti più performanti del 2020, con un guadagno di oltre l’1,100%.

Per quanto le startup cinesi abbiano guadagnato terreno, i loro numeri sono ancora molto inferiori a quelli di Tesla di Elon Musk, che ha consegnato un numero di auto circa cinque volte maggiore in tutto il mondo nello scorso anno rispetto alle tre startup messe insieme.

Ecco lo scontro del 2020 in numeri:

Nio

L’azienda ha reso noto che nel 2020 le consegne sono più che raddoppiate rispetto all’anno precedente, arrivando alla cifra di 43.728 veicoli.

Diventata pubblica nel settembre 2018, ha subito incontrato difficoltà finanziarie. Mentre la Cina affrontava la pandemia all’inizio del 2020, Nio si è assicurata circa 1 miliardo di dollari di finanziamenti da parte di investitori statali. In agosto, il fondatore William Li ha dichiarato che la società prevede di riprendere i piani di espansione internazionale nella seconda metà del 2021, a partire dall’Europa.

Le consegne sono salite costantemente per cinque mesi consecutivi, raggiungendo le 7.000 unità nel solo mese di dicembre, e la startup ha da poco presentato la sua prima berlina.

Li Auto

Li Auto dichiara di aver consegnato 32.624 vetture nel 2020, appena 12 mesi dopo essere entrata sul mercato.

Le consegne per il primo modello, il SUV Li One, hanno raggiunto il record mensile di 6.126 unità nel mese di dicembre e le azioni sono aumentate del 150% rispetto all’offerta pubblica iniziale di luglio sul Nasdaq.

Xpeng

I dati rilasciati da Xpeng raccontano di 27.041 veicoli consegnati nel 2020, numero più che raddoppiato rispetto a un anno fa. Nel solo mese di dicembre, l’azienda ha infatti consegnato 5.700 auto elettriche.

Le sue azioni sono aumentate di oltre il 185% dall’offerta pubblica di acquisto iniziale alla Borsa di New York ad agosto.

Tesla

Numeri di tutt’altro tenore per Tesla, che nel 2020 ha consegnato 499.550 veicoli, mancando leggermente un obiettivo implicito di 500.000 unità. Tuttavia, la casa automobilistica di Elon Musk ha stabilito un nuovo record trimestrale con la consegna di 180.570 veicoli negli ultimi tre mesi dell’anno.

Il senior tech analyst di Wedbush Securities, Dan Ives ha attribuito la forte performance del quarto trimestre di Tesla proprio alla presenza in Cina, dove ha sede una fabbrica con una capacità produttiva annuale di 250.000 veicoli.

Nonostante la concorrenza agguerrita, “la Cina rimane un’opportunità per il mercato dei veicoli elettrici ‘greenfield’, poiché riteniamo che le vendite complessive di veicoli elettrici possano potenzialmente raddoppiare nella regione nei prossimi anni, data la domanda repressa di veicoli elettrici in tutte le fasce di mercato“, second Ives. Con un’ulteriore crescita in Cina, Ives prevede che Tesla potrebbe consegnare un milione di unità in tutto il mondo entro il 2022.

Intanto, Tesla ha comunicato che i veicoli del Model Y di fabbricazione cinese arriveranno sul mercato con un prezzo di 339.900 yuan: è il 30% in meno rispetto al costo inizialmente annunciato di 488.000 yuan.

Inoltre, durante il Battery Day 2020, il CEO di Tesla, Elon Musk, ha lanciato una bomba rivelando il suo piano per abbattere i costi degli EV e rivoluzionando così l’industria delle batterie: le nuove tecnologie per la produzione degli accumulatori (le batterie tabless) permetteranno di immagazzinare cinque volte più energia con un conseguente aumento di potenza del 6% e un aumento dell’autonomia del 15%

Il significativo calo dei costi di produzione renderà l’acquisto di un veicolo elettrico alla portata di un numero molto più alto di persone.

Il trasporto delle merci e la mobilità condivisa

Gli spostamenti delle persone non saranno gli unici ad essere rivoluzionati da queste innovazioni: UPS, big player delle spedizioni, ha iniziato a investire nel settore e ha già acquistato diecimila veicoli elettrici, con una previsione di acquisto di altri duemila veicoli ogni anno.

Nel frattempo, diverse società di car sharing hanno iniziato a utilizzare EV nel loro business e la maggior parte dei produttori di automobili sta sviluppando e testando nuove soluzioni a propulsione elettrica.

Il cambiamento è globale

Lo scorso anno Apple ha assunto Michael Schwekutsch, ex VP Engineering di Tesla, ora a capo dello sviluppo del propulsore elettrico dell’azienda. Una mossa audace, che rivela il chiaro intento di Apple di integrare i veicoli elettrici nella sua flotta di veicoli.

General Motor’s Cruise ha percorso 831 mila miglia con la sua EV Chevrolet Bolt di terza generazione e ha dato vita a Cruise Anywhere, un servizio di ride-hailing per dipendenti a San Francisco, e ha collaborato con DoorDash che utilizza i suoi veicoli per il food delivery.

Waymo (di proprietà di Google Alphabet)  batte la concorrenza in termini di chilometri: i suoi 600 veicoli hanno percorso oltre 35 milioni di km in 25 città e richiedono un intervento manuale solo ogni 20.000 km. Un fattore decisamente importante per superare la concorrenza.

Le prestazioni dei veicoli elettrici migliorano e i costi diminuiscono in misura esponenziale. Questo consente agli imprenditori e investitori più lungimiranti di spostarsi interamente sul trasporto elettrico.

Se Tesla raggiungerà da sola l’obiettivo di produzione di 3 terawattora all’anno, le industrie dell’energia e dei trasporti dovranno adeguarsi di conseguenza (e rapidamente), giustificando la folle quotazione attuale delle azioni.

Il crollo dei prezzi dei veicoli EV renderà presto le auto con motore a combustione interna un ricordo del passato.

 

Cina e USA frenano, l’Europa guida il trend di crescita

I mercati chiave dell’EV suggeriscono dinamiche regionali in evoluzione, con la Cina e gli Stati Uniti che perdono terreno rispetto all’Europa.

Secondo l’indice EVI di McKinsey, la crescita del mercato dei veicoli elettrici ha rallentato nel 2019 e nel primo trimestre del 2020, dopo essere invece aumentata del 65% dal 2017 al 2018.  Nel 2019, il numero di unità vendute è aumentato solo a 2,3 milioni, da 2,1 milioni, per una crescita di appena il 9% rispetto all’anno precedente. 

Nel primo trimestre del 2020, le vendite di veicoli elettrici sono diminuite del 25%  I giorni di rapida espansione sono cessati, o almeno si sono temporaneamente interrotti. 

Il discorso però cambia se consideriamo con attenzione il mercato europeo: in contrasto con un rallentamento a livello globale nel 2019 e nel primo trimestre del 2020, l’Europa ha ampliato la sua quota di mercato al 26%, crescendo del 44%, mentre nel Regno Unito le vendite di veicoli elettrici sono diminuite del 12% nel 2019, con solo 320.000 unità vendute.

CINA

Le vendite di EV sono rimaste più o meno costanti in Cina nel 2019: circa 1,2 milioni di unità vendute, con un aumento del solo 3% rispetto all’anno precedente e nel primo trimestre 2020 la vendita di veicoli elettrici è diminuita del 57% rispetto al trimestre precedente. 

Nel primo trimestre del 2020, la Cina è stata pesantemente colpita dalla pandemia COVID-19 e diversi produttori di veicoli elettrici sono stati costretti a fermare la produzione. 

Il calo della crescita dei veicoli elettrici in Cina, con conseguenti tagli alle sovvenzioni del governo, ha sollevato preoccupazioni sulla sostenibilità della domanda dei potenziali clienti, anche se Pechino ha fissato un obiettivo di vendita del 25% del mercato per i veicoli elettrici entro il 2025. Riuscirà a rispettarlo?

Il governo ha recentemente deciso di estendere le sovvenzioni ai NEV (Neighborhood Electric Vehicle) di due anni, fino alla fine del 2022.

Inoltre, 10 miliardi di RMB (1,4 miliardi di dollari) saranno investiti per ampliare la rete di ricarica per i veicoli elettrici come parte di uno stimolo economico che potrebbe aiutare la ripresa delle vendite di veicoli elettrici.

Tuttavia, raggiungere l’obiettivo del 25% entro il 2025 probabilmente richiederà strumenti politici aggiuntivi e nuovi modelli di business per stimolare una domanda sufficiente da parte dei consumatori.

EUROPA

In Europa la situazione è diversa perché i costruttori di automobili si affidano ai veicoli elettrici per rispettare i parametri di riduzione del biossido di carbonio per i prossimi anni.

Anche se l’investimento in EV è stato di oltre 30 miliardi di euro negli ultimi due anni, la crisi legata al COVID-19 rischia di vanificare gli sforzi per soddisfare le stringenti normative europee ed evitare sanzioni pecuniarie: il superamento dei limiti renderebbe ancora più severi gli obiettivi previsti per il 2030.

Nonostante la pandemia, l’Europa ha registrato un maggiore slancio, lato consumatore, per l’acquisto di veicoli elettrici nel primo trimestre 2020 e altri segnali suggeriscono che questo trend continuerà, ad esempio un piano importante per la realizzazione di infrastrutture di ricarica e la creazione di ulteriori incentivi all’acquisto.

Il nuovo standard di emissioni dell’Unione Europea, 95 grammi di anidride carbonica per chilometro, potrebbe incentivare ulteriormente le vendite di veicoli elettrici, perché stabilisce che il 100% del parco veicoli debba soddisfare questo standard nel 2021.

Le vendite di BEV (battery electric vehicle) hanno registrato una sostanziale accelerazione spinta da tre modelli: la Tesla Model 3, la Hyundai Kona e l’Audi e-tron.

Le vendite di EV sono aumentate di percentuali a due cifre nel 2019 in quasi tutti i paesi europei. Le vendite in alcuni mercati più piccoli, come Estonia, Islanda e Slovacchia, sono invece diminuite in termini assoluti. 

A trainare le vendite di veicoli elettrici ci sono Germania e Paesi Bassi, che hanno contribuito per quasi la metà della crescita complessiva del mercato in Europa; in entrambi i paesi, le unità vendute sono aumentate di circa 40.000 pezzi, grazie all’aumento della domanda di nuovi modelli, della disponibilità di modelli esistenti con batterie più performanti, e all’introduzione di nuovi incentivi governativi.

USA

Nel 2018, negli Stati Uniti le vendite di veicoli elettrici sono aumentate dell’80%, in grande misura grazie al lancio sul mercato della versione standard di Tesla Model 3.

Con l’aumento delle consegne di Tesla all’estero e la graduale eliminazione del credito d’imposta federale a gennaio e luglio 2019, le vendite del marchio negli Stati Uniti sono diminuite del 7%, ovvero di 12.400 unità.

Nel frattempo, la Chevrolet Volt è stata gradualmente eliminata e le sue vendite sono diminuite di 14.000 unità, mentre quelle della Honda Clarity sono diminuite di 8.000 unità.

Alcuni OEM internazionali (Original equipment manufacturer) hanno lanciato con successo nuovi modelli negli Stati Uniti nel 2019, tra cui Audi (e-tron) e Hyundai (la Kona). Anche le vendite dell’e-Golf di VW sono aumentate. Questi tre marchi hanno rappresentato più di 24.500 unità di vendite, ma la loro forte performance non ha potuto compensare il declino di altri modelli.

Anche i bassi prezzi del petrolio di oggi stanno contribuendo al rallentamento del mercato dei veicoli elettrici, perché riducono notevolmente il costo totale di proprietà dei veicoli con motore a combustione interna (rispetto ai veicoli elettrici). 

Questi cambiamenti stanno creando grande incertezza, e lo sviluppo del mercato americano dei veicoli elettrici potrebbe dipendere in gran parte sia dal numero di stati che adottano il programma “Zero-Emission Vehicle Program” della California sia dalle oscillazioni dei prezzi del petrolio.

Secondo il rapporto di McKinsey, le strategie di elettrificazione in USA rimangono costanti nonostante l’incertezza sulle normative vigenti, ma rispetto all’ultimo trimestre del 2019, le vendite sono diminuite del 33%.

Anche se alcune case automobilistiche hanno tagliato o posticipato i programmi per gli EV, gli OEM nazionali continuano a impegnarsi per migliorare il risparmio medio di energia sulle nuove flotte, comprendenti SUV e veicoli utilitari compatti. 

Molte case automobilistiche stanno utilizzando l’ibrido plug-in veicoli elettrici (PHEV) come ponte per un futuro completamente elettrico.

Negli ultimi anni, le vendite di ibride plug-in sono cresciute più lentamente rispetto alle vendite di veicoli a sola batteria elettrica (BEV). I PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) rappresentano meno di un terzo del mercato globale dei veicoli elettrici in 2019. 

Precipita il mercato dei PHEV

Sebbene la maggior parte delle case automobilistiche li abbia in catalogo, il numero di modelli disponibili si ridurrà a meno della metà del numero di modelli BEV, nei prossimi anni. 

L’autonomia di guida è uno dei principali vantaggi dei PHEV, ma questa tipologia di veicoli ha recentemente iniziato ad affrontare i venti contrari della regolamentazione, perché il loro impatto ambientale ha suscitato preoccupazioni.  In reazione, alcuni paesi hanno ridotto o interamente abolito le agevolazioni economiche per i PHEV, aumentando ulteriormente il loro già elevato prezzo per i consumatori. 

Nel 2019, tra i mercati chiave dei veicoli elettrici, i PHEV dominavano la categoria dei veicoli elettrici in soli tre paesi: Finlandia, Islanda e SveziaPertanto, possiamo prevedere che i PHEV rappresenteranno una quota compresa solo tra il 5 e il 10 per cento del mercato globale da 2030.

L’alternativa a idrogeno

Si sente parlare molto poco dell’idrogeno ma in realtà c’è un bel po’ di movimento, soprattutto sul fronte dei veicoli commerciali. 

La maggior parte dei grandi OEM stanno lavorando su questa tecnologia: per esempio, Daimler e Volvo, Toyota e Traton, e Honda e Isuzu, mentre nuovi player, come Nikola e Hyzon, stanno entrando nel mercato. Anche le aziende cinesi si stanno muovendo velocemente.

Nel complesso, vediamo sempre meno OEM che non pensano all’idrogeno come a una necessaria parte del loro portafoglio di propulsione. Alla luce della regolazione del biossido di carbonio per i camion, ogni tonnellata di peso in  meno e ogni chilometro percorso in più abbatterà i costi per le celle a combustibile rispetto alle batterie. 

Per i camion a lungo raggio, i veicoli elettrici con celle a combustibile andranno in pareggio con i veicoli elettrici a batteria entro i prossimi cinque anni. Raggiungeranno anche un costo inferiore rispetto al diesel prima del 2030.

Come gli EV possono scalare il mercato

All’inizio gli acquirenti di veicoli elettrici sembravano costituire un segmento specifico di consumatori: abitanti di città tecnologicamente all’avanguardia con redditi superiori alla media e abituati allo shopping online. Adesso, la diffusione dei veicoli elettrici è significativamente aumentata tra i consumatori e molti hanno imparato a riconoscere i numerosi vantaggi dei veicoli elettrici. 

Per aumentare la quota di mercato, i produttori di questi veicoli dovrebbero sistematicamente insistere sui vantaggi legati all’adozione di queste tecnologie: dal rispetto per l’ambiente, fino alle sovvenzioni, passando attraverso una nuova esperienza di guida. 

La crescita nei settori dei trasporti rimane una delle leve più critiche negli sforzi globali per ridurre il biossido di carbonio e migliorare la qualità dell’aria urbana, ma sarà necessario che oltre a sovvenzioni e sanzioni, i governi attuino programmi di rottamazione che incoraggino i consumatori a sostituire le vecchie auto con quelle di nuova generazione.

Il boom del mercato delle batterie

Pompati dalle ambiziose strategie EV delle case automobilistiche, i fornitori di batterie stanno aumentando le loro capacità produttive. 

Quali sono le tendenze e le sfide principali per la catena di fornitura delle batterie?

Secondo Markus Wilthaner, partner associato di McKinsey a Vienna, l’adozione dei veicoli elettrici ha sovraccaricato l’industrializzazione e l’espansione nel settore. I produttori di celle a batteria si trovano ora davanti a un’opportunità di crescita fuori misura e potrebbero diventare alcuni dei maggiori fornitori del settore automobilistico a livello globale. 

Questa grande opportunità si accompagna però a enormi sfide e compromessi. Le aziende hanno bisogno di aumentare rapidamente le capacità di produzione e devono stabilizzare i processi raggiungendo rendimenti molto elevati e puntando costantemente all’innovazione dei prodotti. 

Ogni anno, devono ridurre i costi per aggiudicarsi contratti a lungo termine e rimanere competitivi, cercando allo stesso tempo nuovi modelli di business.

Infine questi fornitori dovranno risolvere le sfide legate alla sostenibilità trasformando l’intera catena del valore della batteria, dall’estrazione mineraria al riciclo delle unità esauste, rispettando l’ambiente e creando un’industria responsabile.

Source: http://www.ninjamarketing.it/

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