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Flessibilità, skill e investimenti: come comprendere il nuovo scenario della formazione

Il settore della Formazione è sempre più legato ai nuovi trend del ‘workplace’ e alle iniziative strategiche.

La formazione è diventata ormai un vero e proprio driver di profitto, ovvero uno strumento essenziale per sviluppare e trattenere i dipendenti, formare i clienti e valorizzare i partner.

Per questo, i professionisti della formazione dovrebbero guardare anche ai nuovi trend in termini di luoghi di lavoro che avranno un impatto non solo sui programmi formativi, ma anche sulle aziende, sul mercato e sul settore della formazione più in generale.

Una visione più ampia, infatti, sarà fondamentale per allineare perfettamente le priorità strategiche e gli investimenti tecnologici della propria organizzazione ai cambiamenti in termini di luoghi di lavoro nei prossimi cinque anni.

Per partire nella giusta direzione, Docebo ha raccolto i principali trend del ‘workplace’, che le aziende si troveranno ad affrontare nei prossimi anni.

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#1 La flessibilità si sposterà dai luoghi agli orari

Il lavoro da remoto e ibrido è diventato la nuova normalità. Molte aziende hanno allentato o rimosso i vecchi standard relativi al luogo di lavoro dei loro dipendenti, con-
sentendo adesso una grande flessibilità e opzioni per tutti i lavoratori.

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Secondo il ReimagineHR Employee Survey 2020 di Gartner, la prossima fase di questo cambiamento in termini di flessibilità si tradurrà in un allentamento dei vincoli di orario per i dipendenti. Ci sono dati sempre più evidenti secondo cui una maggiore flessibilità porta a migliori performance, dipendenti più soddisfatti e a una maggiore fidelizzazione.

Dunque, le aziende e i professionisti della formazione dovrebbero considerare questo trend come un’opportunità per offrire maggiore flessibilità ai propri dipendenti,
offrendo loro strumenti che permettano di lavorare e apprendere ovunque e in qualsiasi momento.

#2 I gap di competenze continueranno ad aumentare

Secondo Gartner, solo il 16% dei nuovi assunti possiede le competenze necessarie per svolgere al meglio il proprio ruolo attuale e per affrontare i lavori del futuro. Secondo Deloitte oltre la metà dei leader intervistati dichiara che, nei prossimi tre anni, tra il 50% e il 100% della loro forza lavoro dovrà necessariamente cambiare le proprie competenze e capacità.

Inoltre, una combinazione di lavoro da remoto, un alto tasso di occupazione e una grande quantità di offerte di lavoro ha ostacolato le aziende nel trattenere i loro migliori talenti.

Non sorprende che l’upskilling, il reskilling e la formazione siano diventate priorità assolute per la maggior parte delle organizzazioni. Si tratta di una grande opportunità per i professionisti della formazione, che dovranno ripensare e ridefinire i loro programmi, per rendere ancora più rapida ed efficace la formazione della forza lavoro.

#3 Più investimenti per supportare il lavoro da remoto

Il lavoro da remoto e ibrido non sarà abbandonato nel giro di poco tempo. Molte organizzazioni sono già passate a una forza lavoro che opera interamente da remoto, e molte altre hanno intenzione di mantenere a tempo indeterminato gli approcci e gli assetti adottati durante la pandemia.

Tuttavia, per essere sostenibile a lungo termine, il lavoro da remoto presuppone investimenti in nuovi strumenti e processi.

Secondo il sondaggio 2021 Deloitte Human Capital trends, la maggior parte dei leader ritiene che questi siano i fattori più importanti per rendere più sostenibile il lavoro da remoto:

  • Introdurre piattaforme di collaborazione digitale (39% degli intervistati)
  • Lasciare la scelta individuale in merito alle modalità di lavoro (36% degli intervistati)
  • Investire nella formazione dei team leader (24% degli intervistati)

In altre parole, i datori di lavoro dovranno investire in piattaforme, risorse e formazione che consentano ai dipendenti di lavorare da remoto, senza ostacolare la loro produttività o senza interferire con la loro vita privata.

L’appuntamento per comprendere i nuovi scenari

Con l’inizio del 2022, il Learning è diventato un importante motore di sviluppo e retention dei talenti, formazione dei clienti e abilitazione dei partner.

Ora più che mai, i professionisti L&D devono guardare oltre la formazione, alle tendenze sul posto di lavoro che avranno un impatto non solo sui loro programmi, ma sulla loro azienda, il mercato e il settore nel suo insieme.

Il 27 gennaio dalle 13:30 alle 14:30, 4 esperti di formazione discuteranno dei cambiamenti nel panorama della formazione, delle tendenze principali che le aziende dovranno affrontare e altro ancora:

▪▪▪▪▪ Valentina Piccioli (Digital Learning Designer, Crossmedia Conversion)
▪▪▪▪▪ Mirko Pallera (Fondatore, Ninja Academy)
▪▪▪▪▪ Federica Bulega (Responsabile Formazione Aziendale, Ninja Academy)
▪▪▪▪▪ Carlo Sbrescia (Account Executive, Docebo)

Docebo - The new Learning LandscapeDocebo - The new Learning LandscapeDocebo - The new Learning LandscapeDocebo - The new Learning Landscape

Un appuntamento che vale la pena seguire per diverse figure professionali, in grado di distribuire una visione ampia dell’ecosistema in modo da non farsi trovare impreparati ai cambiamenti che sono già in atto e che condizioneranno i prossimi anni.

Per conoscere i dettagli del programma e iscriverti all’evento puoi cliccare qui.

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I principali trend nella formazione

I trend presentati da Docebo sono direttamente collegati a quelli del settore della Formazione. Come già accennato, la formazione è ormai direttamente collegata a molte delle principali priorità strategiche delle aziende per i prossimi cinque anni.

Pertanto, i leader e i professionisti del settore dovranno adottare un approccio olistico per affrontare i trend (sia interni che esterni) che influenzano il loro business.

#1 Upskilling e Reskilling diventano sempre più importanti

Secondo McKinsey, il 14% della forza lavoro globale dovrebbe cambiare occupazione a causa dei progressi dell’IA. Si tratta solo di una statistica che illustra la portata di questo cambiamento sul posto di lavoro.

Tuttavia, tale dato dovrebbe essere sufficiente per far riflettere attentamente le aziende sulle tecnologie e sui processi che oggi hanno a disposizione per supportare l’upskilling e il reskilling.

#2 Il micro-learning è in crescita

Il micro-learning offre molti vantaggi alle aziende e ai dipendenti, primo fra tutti il fatto che si adatta perfettamente al flusso di lavoro.

Secondo HRExchange, il micro-learning aiuta anche a migliorare la concentrazione, supporta la conservazione delle conoscenze a lungo termine fino all’80% e aumenta il coinvolgimento degli utenti di oltre il 50%.

#3 Aumenta la necessità di misurazione dei risultati

Le aziende dovranno adottare soluzioni che permettano di collegare facilmente la formazione agli obiettivi del core business, come i profitti, le performance dei dipendenti, la fidelizzazione dei clienti e la valorizzazione dei partner.

#4 Adozione mainstream dei dati nel learning design

Grazie a strumenti che permettono di raccogliere e presentare i dati formativi con facilità, i leader saranno in grado di porre le domande giuste sui loro programmi, al momento giusto. In questo modo, riusciranno a progettare e lanciare programmi d’impatto, mantenendo sempre il focus sui bisogni degli utenti e dell’organizzazione.

#5 Contenuti formativi sempre più personalizzati e generati dagli utenti

Con la crescente personalizzazione e accessibilità della formazione, ci sarà un notevole aumento della formazione ‘on-the-job’, ovvero nel flusso di lavoro.

Per questo, i leader della formazione e i fornitori di soluzioni dovranno puntare soprattutto sul social learning, sui contenuti generati dagli utenti e su esperienze altamente personalizzate, basate su Intelligenza Artificiale.

#6 La Formazione come driver di profitto

Tutti i trend presi finora in esame mettono evidenziano un dato fondamentale: la formazione si sta affermando come uno dei principali driver strategici, capace di generare profitto.

Grazie alle nuove soluzioni tecnologiche ci sarà un allineamento molto più stretto tra le iniziative formative e i profitti, come ad esempio il training dei clienti, la formazione dei partner e lo sviluppo dei dipendenti.

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Le priorità per le nuove generazioni di lavoratori

Oltre ai trend esterni menzionati finora, i professionisti della formazione dovranno anche tenere a mente i bisogni e le aspettative in continua evoluzione degli utenti, prima di scegliere una nuova soluzione.

Oggi gli utenti sono letteralmente sommersi da informazioni provenienti da molteplici fonti. Può quindi risultare difficile distinguere quali informazioni siano applicabili al lavoro quotidiano e quali no.

Di conseguenza, i dipendenti hanno aspettative molto specifiche sui programmi formativi della loro azienda.

La crescita e lo sviluppo sono in cima alla lista delle priorità per le nuove generazioni di lavoratori. Gli utenti si aspettano che la propria organizzazione permetta loro di apprendere ed acquisire nuove proprie competenze. Le aziende che possono garantire queste opportunità, insieme a una formazione mirata e rilevante, avranno un grande vantaggio competitivo rispetto a tutti gli altri competitor.

Source: http://www.ninjamarketing.it/

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