Economia circolare e transizione ecologica sono argomenti di dibattito trasversale che fanno parte del nostro vivere quotidiano.
Richiedono azioni concrete di cambiamento per perseguire la creazione di valore per il pianeta e il genere umano.
Stati, governi, organizzazioni e il settore privato hanno capito che rimandare un serio ragionamento sulla sostenibilità ambientale e la decarbonizzazione, non è più possibile.
Incrociamo le agende
La transizione ecologica è una tematica sempre più dominante non solo nei piani europei dell’Agenda 2030.
Oggi anche il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) del governo italiano dedica grande attenzione all’agricoltura sostenibile, la transizione energetica, la mobilità sostenibile e l’efficientamento energetico.
Ma cosa significa davvero economia circolare? E quali sono le azioni che possono essere implementate per la sua realizzazione?
L’interrogativo è ancora più valido in situazioni di instabilità geopolitica come quella che stiamo vivendo. Un quadro dello scacchiere internazionale che fino a oggi è stato regolato da dinamiche di controllo sulle risorse energetiche.
Ma per il quale si prospettano cambiamenti epocali, considerando l’emergere dell’esigenza di fonti rinnovabili e maggiore attenzione verso la Rivoluzione Verde.
Perciò si tratta di ridisegnare l’agire umano affinché si riducano le esternalità negative generate dal mercato – che, come estrema conseguenza, comportano lo scoppio di conflitti internazionali – e si utilizzino le risorse esistenti solo nella quantità necessaria allo sviluppo globale.
L’azione deve partire da tutti
Solo per fare un esempio, le città svolgono un ruolo chiave nella transizione verso un’economia circolare.
Secondo il World Urbanization Prospects 2018 dell’ONU, entro il 2050 i due terzi della popolazione mondiale vivranno nelle città.
Oggi le città sono motori di crescita economica e centri di cultura, innovazione e apprendimento. Consumano oltre il 75% delle risorse naturali, producono oltre il 50% dei rifiuti globali ed emettono il 60-80% dei gas serra globali.
Le grandi capitali mondiali sono un esempio concreto degli effetti indotti della nostra attuale economia basata sul processo take-make-waste.
Cosa possiamo fare nel nostro piccolo?
Quali sono le azioni da mettere sul tavolo per promuovere un’economia circolare?
Come detto, l’azione deve riguardare tutti i livelli sociali e tutti i cluster demografici, dal pubblico al privato. Ad esempio, si tratta di rimuovere quelle barriere normative – nazionali e internazionali – che bloccano l’adozione effettiva di un’economia circolare.
Chiarire e adeguare la regolamentazione relativa alle nuove iniziative di economia circolare. Promuovere modelli di business proattivi e innovativi, standardizzando l’uso dei “green deal”.
Si potrebbe promuovere l’innovazione e l’evoluzione di una fornitura energetica circolare, dando vita a un mercato condiviso delle materie prime riciclabili e riciclate.
Senza dubbio, si dovrebbe sostenere la formazione per le aree di competenza e le professioni legate alla transizione ecologica.
Incoraggiare la creazione di hub e acceleratori specializzati nelle tecnologie dell’economia circolare, fornire finanziamenti per i progetti socialmente e tecnologicamente strutturati e innovativi dal punto di vista della sostenibilità energetica.
Quali sarebbero i vantaggi di tutto questo?
I vantaggi di una transizione ecologica sarebbero percepiti sotto tre diversi livelli:
- A livello globale, l’economia circolare consentirebbe di svincolare il classico modello di crescita dal mero valore economico. Prendendo in considerazione anche il consumo di materie prime e risorse energetiche. Quindi, creerebbe esternalità meno impattanti e benefici ambientali maggiori.
- A livello locale, la diversificazione della produzione energetica offrirebbe nuove opportunità di lavoro e vantaggio della bilancia commerciale dei paesi.
- Per quanto riguarda gli attori economici, una transizione ecologica porterebbe benefici alle imprese oltre che ai consumatori.
In primo luogo, garantirebbe un accesso regolarizzato alle risorse. Proteggerebbe la volatilità dei prezzi e creerebbe nuove opportunità di mercato.
Infine, permetterebbe di passare da un consumo basato esclusivamente sul possesso, ad uno fondato sulla condivisione e sull’uso.
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Innovazione, Digital Transformation ed Economia Circolare
La Digital Transformation può dare impulso alla trasformazione verso un’economia circolare più sostenibile.
Può aiutare nell’ottimizzazione del circuito energetico fornendo informazioni accurate sulla disponibilità, l’ubicazione e le condizioni delle fonti.
La digitalizzazione permette di progettare processi più efficienti nelle aziende. Aiuta a ridurre al minimo gli sprechi, promuove una maggiore durata dei prodotti e riduce al minimo i costi di trasporto e distribuzione nella rete.
La digitalizzazione e l’innovazione rappresentano degli importanti alleati nella sfida al consolidamento di modelli di business sostenibili rivolti alla transizione ecologica.
Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, da tempo si è impegnata a identificare le sfide legate all’adozione di nuovi modelli di business.
Dalla raccolta e gestione dei dati, ai progetti di collaborazione tra le persone che lavorano in azienda fino all’empowerment delle skill e delle competenze.
La virtualizzazione di prodotti e processi, la collaborazione tra stakeholder e player del mercato, l’utilizzo del digitale come strumento di sviluppo: sono tutti fattori evidenziati come importanti per il raggiungimento di un’economia circolare sostenibile.
E Terna si impegna a trasformare queste opportunità in strategie e modelli di business concreti fondati sugli obiettivi nazionali e internazionali della transizione ecologica.
Imprenditorialità Aziendale ed Economia Circolare: la risposta di Terna alla Rivoluzione Verde
Dopo il successo dello scorso anno, il Gruppo Terna ha deciso di replicare quanto di positivo è stato fatto con Terna Ideas, lanciando la seconda edizione del progetto di innovazione rivolto alla popolazione aziendale.
Un programma di corporate entrepreneurship ideato per promuovere l’Open Innovation e ricercare soluzioni tecnologiche anche nel campo dell’economia circolare.
Un programma che, allo stesso tempo, rafforza la consapevolezza delle persone che diventano veri e propri registi e abilitatori della transizione energetica.
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Il focus della nuova edizione di Terna Ideas
L’edizione 2022 di Terna Ideas si concentrerà su tre sfide specifiche:
- l’evoluzione dell’offerta formativa e delle modalità di lavoro;
- l’incremento dell’efficienza nella gestione della rete elettrica attraverso strumenti digitali e la valorizzazione dei dati;
- soluzioni che consolidino l’impegno aziendale in azioni di economia circolare.
Un approccio coerente con la visione del Gruppo, fondata su pilastri come l’innovazione, tecnologica e culturale, e la digitalizzazione. Proprio a questo ambito (innovazione e digitalizzazione), infatti, Terna dedicherà 1,2 miliardi di euro di investimenti, sui circa 10 miliardi complessivi previsti nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 ‘Driving Energy’.
La prima edizione di Terna Ideas ha coinvolto tutti i lavoratori di Terna, con la partecipazione di 400 persone all’interno dell’azienda. Ciò ha dato origine a 143 idee di innovazione tecnologica e l’avvio di un percorso di sviluppo progettuale, che ha visto premiare tre iniziative finaliste.
Il percorso Terna Ideas ha anche ricevuto un importante riconoscimento per la sua propensione all’innovazione nell’ultima edizione dello SMAU, ricevendo il “Premio Innovazione Smau 2021”.
Perché Terna Ideas è molto più di una strategia di ricerca e sviluppo?
“È con la capacità di generare idee in risposta a problemi reali che tutti noi possiamo contribuire a raggiungere gli obiettivi nazionali e internazionali della transizione ecologica e dell’economia circolare“. Le parole di Giuseppe Del Villano, Direttore Corporate Affairs di Terna, non potevano descrivere meglio la mission del progetto.
Iniziative come quelle promosse dal Gruppo Terna, oltre che offrire alle persone la possibilità di proporre azioni concrete, consentono di rafforzare la cultura d’impresa e sviluppare una mentalità di business che guarda con attenzione alla transizione ecologica e all’economia circolare.
Da sottolineare che una delle principali novità della nuova edizione di Terna Ideas è la sostenibilità, che acquista maggiore centralità diventando uno dei criteri chiave e trasversale sia nella proposizione che nella valutazione delle idee.
Source: http://www.ninjamarketing.it/