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Digital Law: istruzioni per un uso consapevole del mondo digitale

Sono due mondi che sembrano, apparentemente, lontanissimi fra loro: comunicazione e diritto. Invece la Digital Law è materia sempre più attuale: sono moltissimi i punti di contatto tra i progressi tecnologici e le questioni da regolamentare nel mondo fisico e digitale.

I temi che legano le due realtà sono tanti e, spesso, non di facile soluzione a livello intuitivo. Pensiamo infatti alle regole, spesso non troppo chiare (e rispettate) per i contenuti sponsorizzati e gli influencer (che adesso puntano a un proprio sindacato), ma anche al tanto discusso diritto all’oblio o alla tutela dei minori, che con internet ha assunto sfumature del tutto nuove e sta presentando problematiche non ancora del tutto acclarate.

Quello che appare chiaro è come la legislazione non posso “giocare d’anticipo” sugli sviluppi della tecnologia, ma debba anzi rincorrere continuamente l’innovazione per cercare di minimizzare i rischi a cui tutti siamo esposti.

digital law - vittorio maria corelli - chiara dal ben - copertinadigital law - vittorio maria corelli - chiara dal ben - copertina

Per chiarire alcuni di questi aspetti, abbiamo fatto qualche domanda a Chiara Dal Ben, Marketing & Innovation Director di Flu e Vittorio Maria Corelli, esperto di diritto civile, bancario e commerciale in ambito giudiziale e stragiudiziale.

Chiara e Vittorio sono anche gli autori di “Digital Law – Istruzioni per un uso consapevole degli strumenti del mondo digitale“, che fa parte della collana Digital Generation di Maggioli Editore.

La rivoluzione digitale ha sconvolto in pochi anni il nostro approccio a diversi aspetti della tecnologia. Lo sviluppo normativo è stato altrettanto rapido?

Partendo dal presupposto che la tecnologia è collegata ad un concetto di azione e di evoluzione riteniamo sia impossibile che il diritto riesca a “tenere il ritmo” dell’evoluzione tecnologica e quindi ad essere costantemente aggiornato.

Quello che, a nostro avviso, dovrebbe fare la normativa non è stare al passo bensì fare un’opera preventiva cercando di anticipare i cambiamenti e quindi arginare le possibili anomalie del sistema.

Proprio questo tema rappresenta una grande sfida per i legislatori in tutto il mondo.

Un altro punto da segnalare riguarda il fatto che l’evoluzione normativa ci sta portando verso l’era dell’informazione totale all’interno della quale l’utente deve essere informato su tutto.

digital law -Chiara dal Bendigital law -Chiara dal Ben

Questa tendenza, certamente meritoria, rischia però di ottenere il risultato contrario; la troppa informazione si traduce, nella pratica, nella creazione di un numero eccessivamente elevato di documenti che di fatto creano il risultato inverso ossia quello della disinformazione dell’utente.

Si pensi alla normativa privacy e ai termini e condizioni che quotidianamente l’utente è obbligato ad accettare, tutti documenti che dovrebbero informare il fruitore di internet ma che nella fattività quotidiana si riducono a mere spunte disinformate.

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Internet può essere considerato un diritto da garantire universalmente?

Assolutamente sì: non può essere un diritto da garantire ma un diritto che DEVE essere garantito!

La pandemia ha dato un impulso ancora maggiore alla digitalizzazione e questo ci deve spingere ad operare con più concretezza verso l’obiettivo che veda Internet come un diritto garantito universalmente.

Fondamentale diventa a questo punto il principio dell’accessibilità e al tempo stesso dell’uso consapevole.

Due presupposti che devono necessariamente essere analizzati e sviluppati insieme perché l’accessibilità alla rete senza un’adeguata conoscenza dello strumento causerebbe profondi terremoti sociali e civili.

digital law - Vittorio Maria Corellidigital law - Vittorio Maria Corelli

Molte persone sono preoccupate che la privacy non sia tutelata da queste nuove tecnologie. Com’è la situazione ad oggi?

Nella società odierna i dati hanno un’importanza fondamentale, ci piace considerarli come il nuovo “oro nero”, e per questo motivo devono essere tutelati e protetti.

Dal GDPR in poi sono stati fatti numerosi passi in avanti ma il percorso è naturalmente in divenire, anche per la natura endemica del settore.

La normativa di riferimento si trova oggi a dover risolvere importanti problematiche connesse principalmente alla concreta informazione dell’utente e dall’altra parte all’effettività e certezza della risposta sanzionatoria.

I tempi sono maturi per la nascita di un Sindacato degli Influencer?

Si assolutamente. Gli influencer oggi sono una categoria di lavoratori riconosciuta e per tale ragione è corretto che esista un sindacato che, in modo virtuoso e costruttivo, si adoperi affinché non vi siano lesioni ai diritti dei lavoratori.

Source: http://www.ninjamarketing.it/

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