Decentralizzazione e democratizzazione. Sono queste le parole chiave del presente e di un futuro ormai prossimo, legate agli sviluppi tecnologici e finanziari che, a grandi passi, stanno per entrare nelle nostre vite e nei nostri business. Il Metaverso inteso come unico e persistente, presente attualmente solo a livello concettuale, sarà possibile e realizzabile solo quando ci troveremo di fronte a un ambiente virtuale unico e decentralizzato di cui la creator economy sarà il motore in grado di sostenerlo e i creator forniranno il carburante per il suo sviluppo abilitando la democratizzazione dei guadagni.
Per questo, comprendere l’importanza del fenomeno diventa di fondamentale importanza: i creator non saranno più “soltanto” produttori di intrattenimento, ma costruiranno i mattoni virtuali di un nuovo mondo, non centralizzato e aperto a tutti.
Creator Economy: di cosa si tratta
Con Creator Economy si definisce il sistema di produzione di creatività digitali e prodotti di comunicazione che permettono a chiunque di guadagnarsi da vivere o di costruire un business attorno a un pubblico o una nicchia di mercato.
Content creator, videomaker, influencer e blogger hanno dato vita a un vero e proprio indotto che contribuisce all’espansione della globalizzazione e della digitalizzazione. Nonché ad attrarre grossi capitali di investimenti da corporate e multinazionali (secondo Forbes, circa 800 milioni di dollari da ottobre 2020).
Perché ne parliamo
Un rapporto di SignalFire ha rilevato che la Creator Economy sta diventando sempre più popolare. Secondo la ricerca, presto 50 milioni di persone si considereranno dei content creator. Si prevede che solo YouTube genererà 30 miliardi di dollari di entrate entro la fine del 2022 da influencer, blogger e youtuber.
Secondo una ricerca Mediakix, gli influencer sponsorizzati online oggi generano un fatturato di 8 miliardi di dollari e la cifra è destinata a crescere entro il 2022. In generale si rileva un notevole cambiamento negli obiettivi e nelle aspirazioni dei ragazzi della Generazione Z rispetto a Millenniale e le generazioni precedenti. Influencer Marketing Hub riporta che il 29% dei bambini americani sogna di diventare una star di YouTube. I giovanissimi che vogliono diventare un astronauta sono solo l’11% degli intervistati.
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Perché è importante per noi
I content creator progettano e pubblicano contenuti ed esperienze per le persone che appartengono alla loro fan base. Il loro vantaggio competitivo deriva dalla massima verticalità e specializzazione della comunicazione direttamente rivolta alla community.
I creator sono in grado di entrare in connessione con nuovi modi di engagement dell’audience, sviluppare nuove forme di narrazione e padroneggiare (talvolta in maniera naturale e istintiva) nuove forme di espressione. Un livello di connessione impossibile da raggiungere per i mass media e i mezzi di comunicazione tradizionali.
Cosa c’è da sapere
La Creator Economy è alimentata su più fronti. Da una parte, la gioia del content creator di dare vita a qualcosa che ama fare ricopre un ruolo decisivo. Dall’altra si rileva una democratizzazione radicale e trasversale all’interno del web e dell’universo digitale. Molti creator partecipano al mercato, si mettono in gioco e lo alimentano. C’è una vera e propria distribuzione di opportunità economiche secondo una legge di potere (ad esempio, individui e piccoli team spesso possono generare enormi risultati).
Ma non manca la classica “mano invisibile” smithiana. La forza propulsiva della Creator Economy è per certi versi attenuata o regolata dalle “perturbazioni” che i content creator devono affrontare in maniera fisiologica. Ovvero si trovano talvolta a utilizzare sistemi e tecnologie legacy, quindi troppo lente, costose, fragili o inaffidabili affinché venga messo in piedi un vero e proprio business.
Conclusioni
Ci troviamo indiscutibilmente nel bel mezzo della Creator Economy. Live streaming, graphic design, video content, social commerce e online videogames sono solo alcune delle attività che alimentano l’indotto. Altri settori come il metaverso, criptovalute e NFT sono ancora agli albori. Ma nei prossimi mesi una nuova ondata di content creator, sostenuti da piattaforme progettate per loro, potrà cogliere enormi opportunità economiche e sconvolgere il mondo del lavoro per come l’abbiamo sempre conosciuto.
La domanda che sorge spontanea è questa: come farà la Creator Economy a sostenere un costo potenzialmente maggiore dell’energia necessaria a produrre i contenuti? E riusciranno i creator a trovare lo spazio informativo adeguato a emergere e non lasciarsi sopraffare da un contesto di infodemia?
Source: http://www.ninjamarketing.it/