Se le grandi campagne di marketing degli ultimi anni ci hanno insegnato qualcosa di importante è che i membri della Generazione Z si aspettano che i brand rispettino le loro regole e siano davvero attenti ai loro bisogni. Dunque, rivolgersi al pubblico dei Post Millennial richiede molta attenzione ed, eventualmente, una rivalutazione della tua strategia di marketing per far sì che combaci perfettamente, o quasi, con ciò che essi desiderano.
Ma cosa si aspettano i Post Millennial dalle aziende che si rivolgono a loro? Una ricerca che Streamly ha svolto intervistando alcuni esperti al Content Marketing World, ha spiegato quali sono i valori fondamentali per attirare la loro attenzione.
Chi sono e cosa vogliono i Post Millennial
Prima di tutto, per capire cosa vuole la Generazione Z è necessario capire cosa fanno e come si comportano i suoi membri.
Crescendo in un’epoca di instabilità finanziaria, i Post Millennial vogliono risparmiare. Ciò significa che decidere di spendere soldi per acquistare un prodotto o un servizio deve valerne la pena, non tanto per il contenuto in sé, ma soprattutto per i valori che esso veicola.
LEGGI ANCHE: La Gen Z compra solo da chi rispecchia i suoi valori. Ecco perché
Inoltre, la Generazione Z è la più diversificata della storia. Lo dimostra una o studio del Pew Research Center del 2018 secondo cui il 48% di essa non è bianca e il 20,8% si identifica come LGBT.
Uguaglianza e giustizia sociale, infatti, rappresentano due dei valori più importanti per questa generazione e il fatto che un brand si dimostri vicino ad essi è fondamentale per loro. Secondo un rapporto di WP Engine sull’influenza generazionale sembra che il 72% dei membri della Generazione Z afferma di essere più propenso ad acquistare da marchi che contribuiscono a cause sociali.
Tuttavia, comunicare il proprio allineamento con una specifica causa non basta, è necessario che il brand si impegni concretamente: la Generazione Z non si lascia abbindolare facilmente. Questo atteggiamento viene definito come “intolleranza radicale” e si riferisce alle barriere sistemiche che ostacolano gli obiettivi della Z Generation. Coerenza e lealtà, dunque, si aggiungono ai valori cercati in un brand dai Post Millennial.
Negli ultimi anni, di brand che si sono schierati pubblicamente, attraverso alcuni spot pubblicitari, sposando una causa o un’altra sono stati moltissimi.
Il whisky J+B, ad esempio, ha realizzato uno spot natalizio attraverso cui ha voluto raccontare una meravigliosa storia di inclusione e accettazione e si pone una missione ben precisa: dimostrare vicinanza alla causa transgender. E lo fa in maniera brillante.
Come aggiornare la tua strategia di marketing per attirare la Generazione Z
Come si è detto, dunque, per entrare nel radar della Z Generation è necessario far aderire i tuoi contenuti ai loro bisogni più profondi. Ma il miglior modo per farlo è comprendere davvero il loro punto di vista. È possibile avvalersi di competenze esterne per ampliare le prospettive del proprio team di comunicazione o fare un lavoro notevole sulla propria visione: l’importante è riuscire ad entrare davvero nell’universo Zed e capire il perché delle sue scelte.
Vengono definiti “nativi digitali” perché sono nati già “immersi” nelle nuove tecnologie e fin da subito hanno imparato a comprenderne logiche e regole di base. Sono cresciuti formando la propria identità in rete e districandosi tra fake news e infodemia: la loro coscienza critica digitale è ben sviluppata e chiedersi se ciò di cui stanno fruendo sia verità o illusione è ormai qualcosa di automatico. Così come cercare la dimensione del conflitto tra ciò che un brand dichiara e ciò che fa realmente.
Empatia e sincerità, quindi, sono altri due valori imprescindibili per farsi apprezzare dai Post Millennials.
Nati tra il 1997 e il 2012, i membri della Generazione Z sono totalmente immersi nella dimensione video: vivono la propria quotidianità guardando e realizzando video.
Il video, dunque, rappresenta il prodotto culturale generazionale di cui bisogna tener conto se si vuole costruire una strategia di comunicazione in linea con questo target. Uno studio del 2020 ha rivelato che il 70% della Generazione Z afferma che i video e le foto dei prodotti sono particolarmente utili quando si prendono decisioni di acquisto.
Allo stesso tempo, però, bisogna tener presente che i Post Millennial si sono quasi totalmente spostati su TikTok.
LEGGI ANCHE: I trend video della Generazione Z, cosa guardano i più giovani e perché
Video (ancora più) brevi, contenuti attrattivi, ma anche grezzi, non perfetti, prodotti divertenti e che includano musica e trend più amati dai giovanissimi e, infine, approcci che non siano dichiaratamente promozionali, ma creino interattività e quindi engagement: questo è ciò che vogliono, dal punto di vista della forma, i membri della Generazione Z.
Oltre al video, è possibile prendere in considerazione anche altri formati. È fondamentale che si tratti di contenuti visivi.
La Generazione Z, più di tutte, ha permesso al marketing degli influencer di crescere e radicarsi all’interno della società contemporanea e del mondo della pubblicità digitale. Se personaggi famosi distanti dal consumatore riescono comunque ad influenzare gli acquisti dei Post Millennials, i content creator più vicini al pubblico – che con esso possono interagire – sicuramente sono una risorsa in più per le aziende.
Raccontare un brand da una prospettiva organica e in modo autentico è, di certo, un’ottima scelta per cercare di attrarre il target a cui si sta facendo riferimento. In questa prospettiva, dunque, anche l’influencer marketing si trasforma e si evolve. Anche per quanto riguarda il coinvolgimento degli influencer nella tua azienda vale lo stesso discorso relativo al valore: cerca di coinvolgere content creator che siano davvero impegnati in una causa sociale.
Infine, dunque, forse l’unica strada da seguire per intercettare (e farlo al meglio) la Generazione Z è quella dell’essere autentici.
La Z Generation si è resa protagonista di una profonda trasformazione sociale e culturale che è, attualmente, in atto e non sembra volersi fermare. I Post Millennials non hanno paura di dichiarare la propria volontà di cambiamento, sia personale che collettiva.
La scelta migliore, probabilmente, è quella di affiancare questo movimento e lasciarsi guidare verso un mondo migliore.
Source: http://www.ninjamarketing.it/