Siamo nell’era del metaverso, di visori che ci introducono in una realtà parallela ed immersiva senza muovere un passo. Molto prima del periodo post-pandemico, in cui è stato necessario costruirsi delle evasioni dalla realtà, nel 2011 circa, nacque il progetto Google Art and Culture con lo scopo di avvicinare i visitatori alle collezioni e ai musei direttamente dal proprio PC, permettendo loro di iniziare a organizzare un tour culturale all’estero.
Tutto, poi, prende il vero boost grazie all’intelligenza artificiale che, non solo rende l’esperienza di visita più reale, ma dà la possibilità ad artisti viventi o vissuti di creare vere e proprie collezioni d’arte interattive per l’utente.
L’ultimo caso è quello di Leonardo da Vinci e le innumerevoli opere e tavole dell’artista raccolte su Google Art and Culture, talmente visibili da vicino che sembra di stare di fianco all’artista in pieno flusso artistico.
Google Art and Culture, il progetto dedicato all’arte
2000 enti culturali all’attivo in più di 80 Paesi al mondo. Ben oltre 200 mila immagini digitali in alta definizione e di altrettante opere originali. Un archivio di 7 milioni di reperti e 1800 immagini in modalità Street View di musei ed enti. 3000 esposizioni online.
Possiamo sicuramente dire che Google Art and Culture è il museo più grande e variegato al mondo.
Se aggiungiamo che tutto è digitale e guidato dall’AI allora possiamo confermare che si tratta del museo più grande ed innovativo al mondo.
L’idea di progetto del 2011 voleva portare alla luce anche gli artisti e le collezioni più nascoste, avvicinando l’utente ad un mondo sempre un po’ difficile come quello dell’arte e di farlo in modo totalmente gratuito: sia l’ente che il visitatore possono accedere in modo gratuito alla piattaforma.
Il vincolo posto in capo al museo o all’artista è quello che l’accesso sia solo su invito e previa accettazione e che le immagini siano prive di copyright.
Come in una grande vetrina, i curatori sono responsabili di tenere aggiornati i contenuti e del loro caricamento.
Il progetto subisce però una vera svolta nel 2018 quando viene lanciato il trend del ‘selfie artistico‘ l’utente era invitato a scattarsi un selfie sulla piattaforma e il sistema in AI andava ad affiancarlo al ritratto artistico più simile presente sul Database.
Non solo, quindi, un archivio cospicuo a disposizione per gli utenti, ma una vera e propria interazione con la piattaforma. Una volta scaricata l’app per constatare quale opera assomigli di più alla mamma, la zia, l’amica o sé stessi, l’interazione si spostava anche sulle collezioni e sulla visita dei musei, riportando al centro il vero obiettivo di Google Art and Culture.
Ma cosa posso fare navigando su Google Art and Culture?
- Consultare e Zoomare migliaia di foto, vista la qualità del materiale in upload
- Conoscere i musei e le gallerie più o meno vicino a me, con dei veri e propri tour virtuali
- È come un secondo Pinterest: posso salvare e condividere le opere che più mi piacciono
- Ricercare le opere d’arte presenti ed immergermi nella loro esplorazione
AI al servizio di Google Art and Culture, ecco come
L’AI gioca un ruolo fondamentale, oggi, nel dare a culture di nicchia, all’arte o attraverso a campi d’applicazione tra i più svariati, la possibilità i farsi conoscere anche fuori dalla cerchia di protagonisti ed appassionati.
Per esempio:
- nel preservare le minoranze linguistiche, che non vadano persi una volta estinti gli ultimi madrelingua con Woolaroo;
- collocare ed individuare le migliori scienziate passate del mondo con the Smithsonian;
- procedere a dei restauri digitali dette ‘Faculty Paintings’ di opere artistiche come quello che si è fatto con Klimt, in cui esperti restauratori hanno potuto farsi un’idea del risultato finale prima di procedere e limitare gli errori possibili;
- lo stesso Art Selfie per trovare la propria nemesi artistica;
- il supporto nella produzione di contenuti artistici sia musicali, sia poetici con lo strumento PoemPortraits che permette agli utenti di creare vere e proprie poesie utilizzando strumenti di intelligenza artificiale.
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Google Art and Culture non poteva rimanere indifferente, ecco quindi il programma ‘Google Arts and Culture Lab’s artist in residence’ in cui gli artisti creano collezioni interattive applicando strumenti e concetti di intelligenza artificiale.
XYZ TOY, che riproduce una sorta di gioco ‘dell’impiccato’ in cui scoprire la parola nascosta tramite indizi visivi presenti sulle singole lettere; Odd One Out – trova l’intruso – quale immagine è stata generata in AI?; Un-Dough!, gioco-quiz che ti invita a scovare il nome del punto di interesse modificato con l’intelligenza artificiale; The Descent of The Serpent, gioco in stile ‘personaggio che deve sopravvivere e trovare monete a tema cultura Maya’.
Interazione e divertimento sono sempre stati i segreti per rendere un progetto efficace e coinvolgente, soprattutto se si parla di arte.
L’arte, invece, vista come interazione e gioco è indubbiamente una di quelle bellezze che poi vengono veramente notate ed apprezzate e questo Google l’ha capito. Per questo ha reso Art and Culture del tutto interattivo.
Una volta aperto il sito, l’home page presenta consigli e spunti di navigazione, basati anche sui click degli utenti o dei loro consigli.
Viene consigliato un gioco con il quale mettersi alla prova o, ancora, è possibile selezionare il proprio colore preferito per rivederlo nelle più famose opera pittoriche al mondo.
C’è la possibilità di fare un giro in un museo o tra i quadri di un artista particolare. È ancora possibile esplorare i trend del momento.
Il tutto, come sempre, accompagnato da badge di livello per raggiungere lo status di ‘esperto dell’arte’.
‘Esplora’ è il motore di ricerca interno che va ad indagare i risultati possibili; qui vicino, se attivata la localizzazione, restituisce un elenco dei musei e delle opere più vicine.
‘Gioca’: mini giochi su sfondo artistico e culturale in cui perderci ore ed imparare curiosità sul mondo. Il tutto sempre in maniera gratuita.
Leonardo Da Vinci, il nuovo arrivato in casa Google
Leonardo non è il primo protagonista delle mostre dedicate, prima c’è stato Harry Potter con ‘Harry Potter: A History of Magic’.
Il progetto Leonardo da Vinci, per Google Art and Culture, è molto di più di una raccolta di opere.
Si tratta di una vera e propria esperienza immersiva per l’utente che può esplorare le opere e che attraverso strumenti di gioco, può addirittura diventare Leonardo per pochi minuti.
Il progetto parte mettendo insieme 1.300 pagine di appunti, 3.000 disegni e una trentina di esperti che hanno raccolto e digitalizzato documenti ed opere sparse nei maggiori musei al mondo. Opere e disegni tutti rigorosamente animati grazie all’applicazione dell’AI.
L’utente poi con la funzione Da Vinci Stikies, può essere inventore per un attimo e combinare due appunti tra loro per ottenere una nuova invenzione tutta propria.
Perché non mettersi alla prova su quanto conosce Leonardo con indovinelli e cruciverba o esplorare in modalità Street View i monumenti per il mondo del grande artista?
Se avete un po’ di tempo, lasciate coinvolgere da Google Art & Culture: vi farà perdere la testa con i suoi giochini digitali a tema arte.
Source: http://www.ninjamarketing.it/