In che modo la positività online può aiutare i brand nelle campagne di marketing?
Sebbene sia stato implementato con lo scopo di facilitare la vita delle persone, Internet è visto sempre più spesso come una minaccia che come un’opportunità di crescita.
Non più solo un semplice strumento per comunicare e condividere idee, ma parte integrante della vita quotidiana, Internet è diventato un sistema tanto più accessibile quanto difficilmente navigabile, soprattutto per le generazioni più giovani, più facilmente influenzabili dai contenuti fruibili online.
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Ogni giorno miliardi di persone vengono condizionate da motori di ricerca ottimizzati per ottenere risultati positivi in termini di engagement degli utenti.
E i brand, in moltissimi casi, non sono consapevoli del fatto che promuovere l’engagement a tutti i costi è tossico, con un impatto altamente negativo sulla salute mentale delle persone, al punto che finiscono per finanziare involontariamente un circolo vizioso.
Questo è dovuto al fatto che le piattaforme digitali utilizzano l’intelligenza artificiale per la gestione dei contenuti e la massimizzazione del tempo di visualizzazione.
E qual è stata la triste “scoperta”?
I contenuti che scatenano gli istinti più primordiali, come la paura, la rabbia e l’invidia, sono anche gli stessi che le persone tendono a visualizzare più a lungo.
C’è un neologismo inglese che identifica proprio questo comportamento: doomscrolling, ovvero la tendenza a trascorrere una quantità eccessiva di tempo sullo schermo fruendo contenuti negativi (letteralmente “scorrere sullo schermo in cerca di sventure”).
Non stupisce, quindi, che le persone si sentano sempre meno al sicuro sulle piattaforme digitali.
Eppure, come evidenziato da un recente studio di Pinterest in collaborazione con University of Berkeley, la fruizione di contenuti positivi e ispirazionali in un periodo sfidante dal punto di vista socio-economico come quello attuale, seppur per un durata limitata di tempo, permette di mantenere la propria capacità di provare emozioni positive, aumentare il desiderio di connessioni sociali e preservare il proprio ciclo del sonno (alla base, d’altronde, di uno stile di vita equilibrato e stress-free).
Nonostante il fatto che le conseguenze dell’implementazione dell’intelligenza artificiale non siano state inizialmente prese in considerazione dalle società di social media, oggi non sono solo evidenti, ma purtroppo anche profondamente radicate nel modello di business della maggior parte delle piattaforme digitali.
E le prospettive, con un’intelligenza artificiale che sarà sempre più avanzata, non promettono nulla di buono.
Pertanto, è imperativo un cambiamento radicale per i marchi.
Perché? Da un lato, la negatività è un fattore determinante per il successo dei marchi ed è compito di questi ultimi creare e promuovere positività su Internet. Dall’altro, è più probabile che le persone si ricordino, si fidino e addirittura, acquistino da un marchio che promuove uno spazio online positivo ed ispirazionale.
Ciononostante, il tema risulta essere ancora non prioritario per moltissime aziende.
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La positività online come driver di crescita per i brand
Per questo motivo, Saverio Schiano, Head of Sales for Italy Pinterest, sottolinea la necessità di prioritizzare a livello di business la positività: “Educare la tecnologia a dare priorità ai contenuti positivi rispetto a quelli che creano dipendenza è il primo passo fondamentale per la creazione di un Internet migliore per tutti. Un modello economico più consapevole, in cui gli inserzionisti valutano il proprio ritorno economico sulla base anche dell’ambiente in cui gli annunci sono presenti, è la direzione giusta in cui i brand devono muoversi al più presto. A Pinterest crediamo che il modo più opportuno per invertire la rotta presa dalla cosiddetta società “digitalizzata” è lavorare sul futuro della tecnologia, l’intelligenza artificiale, ponendo il benessere degli utenti più in alto rispetto al tempo di visualizzazione. Solo così si potrà costruire un ecosistema fondato sulla positività a tutto tondo”.
Pertanto, è opportuno che le piattaforme digitali si uniscano per contribuire ad un’esperienza digitale positiva per tutti.
Come sostiene Schiano: “La mission di Pinterest è proprio quella di ispirare le persone online, per creare la vita che amano offline. Crediamo che l’industria digitale debba lavorare per creare una rete ancora più positiva, sicura e inclusiva. Nel mondo online, a volte tristemente caratterizzato da disinformazione e odio, Pinterest non è solo una piattaforma di ispirazione e positività, ma anche un luogo sicuro dove poter trovare incoraggiamento e sollievo da ansia e stress. E lo abbiamo fatto attraverso politiche rivoluzionarie, come linee guida chiare e rigorose contro informazioni false e/o fuorvianti sul clima e funzioni innovative ed inclusive per far sentire tutti i Pinterest al sicuro e inclusi, come la ricerca per tipo di capello e la ricerca empatica”.
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Source: http://www.ninjamarketing.it/