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Dove lancia la campagna Real Cost of Beauty per denunciare la crisi della salute mentale pubblica

Dove insieme all’agenzia Ogilvy London e Ogilvy Toronto lanciano una nuova campagna a supporto della fragilità psicologica degli adolescenti rispetto ai disordini alimentari.

Dove afferma che il 70% dei bambini che utilizza i social è esposto a contenuti e messaggi di bellezza fuorvianti e pericolosi che influiscono negativamente sulla salute mentale in 3 su 5 di loro.

Il brand con il Progetto Self-Esteem continua la sua battaglia a favore della bellezza reale, cercando di incoraggiare donne, adolescenti e bambine a concentrarsi sulla costruzione della fiducia nel proprio corpo, lontana dagli stereotipi e dai modelli proposti dai media.

Una concezione ristretta e irrealistica del proprio corpo

L’ultimo spot di Dove – Cost of Beauty – ha come protagonista Mary e la storia raccontata attraverso le immagini è quella reale della bambina in cui purtroppo il ruolo dei social ha distrutto la psiche, portandola ad avere importanti disturbi alimentari. Mary, come molte altre sue coetanee, è finita in ospedale per curare il suo corpo malnutrito e per avere soprattutto un supporto psicologico nella ricostruzione della sua identità, distrutta dai modelli tossici imitati dai media.

Lo scopo di questa campagna, sviluppata in collaborazione con la National Alliance for Eating Disorders e Project Heal, è infatti anche quello di supportare un cambiamento a livello legislativo che possa intervenire contro la crisi della salute mentale dei giovani.

L’autostima al primo posto

Dove, in quelle che sono diventate incessanti battaglie culturali più che campagne pubblicitarie, continua a ribadire l’estrema importanza del sentimento dell’autostima che sembra sgretolarsi in maniera prepotente nella società di oggi. Il supporto va anche ai genitori che devono riuscire ad evitare un pericolo attraverso la consapevolezza del valore di sé ed infonderla ai propri figli.

Non è certo facile farlo in una società soggiogata dall’iperconnessione, in cui le relazioni reali diventano irrisorie, a favore di quelle falsate e filtrate dei social. La quantità di contenuti accettati e condivisi per la promozione di un canone di bellezza perfetta, porta alla normalizzazione di quei comportamenti atti al raggiungimento dello stereotipo.

Dove - real cost of beauty - ninja marketingDove - real cost of beauty - ninja marketing

Purtroppo, a volte, la necessità di essere protagonisti sui social diventa tanto forte da non essere contrastata e superata neanche nelle situazioni più tragiche: è evidente che il disagio sia manifesto nel corpo e nella mente.

Dove, invece, si impegna nella divulgazione di un messaggio equo e maturo, di un percorso di autoconsapevolezza che abbia come scopo la vera bellezza di ognuno: quella autentica, reale, unica.

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Lo abbiamo visto già nelle sue precedenti campagne Reverse Selfie e The Real Beauty in cui il brand esorta il mondo femminile a combattere gli stereotipi e a rappresentare la propria autenticità come segno della vera bellezza, quella reale.

Il costo dell’apparenza ad oggi risulta essere maggiore rispetto a quello della salute stessa, pensiamoci.

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Source: http://www.ninjamarketing.it/

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