I NY diventa We NYC per riflettere al meglio l’identità collettiva della città di New York.
Questa settimana le istituzioni governative, insieme ad alcuni leader aziendali, sindacali e civici dei cinque distretti, hanno lanciato “We NYC”, una campagna per mostrare i punti di forza della Grande mela e mobilitare i newyorkesi ad assicurarsi che questa rimanga la più grande città del mondo.
Nuovo look per il simbolo di New York
La nuova interpretazione del famoso I NY è stata approvata dal Dipartimento per lo sviluppo economico di New York che possiede tutti i diritti del marchio.
La formula segreta di New York è da sempre la capacità delle sue diverse comunità di lavorare insieme, con fiducia e con uno scopo comune, per risolvere i problemi e affrontare il cambiamento.
Il nuovo logo è diverso, universale, inclusivo e risulta attraente per tutte le età ed etnie.
Il rebranding è supportato da uno spot di 30 secondi che sottolinea ulteriormente la diversità attraverso le voci dei suoi abitanti. Nel video possiamo ascoltare persone con diversi background e accenti. Ognuno di loro spiega perché ama New York City usando l’affermazione “noi”.
“Questa campagna We NYC contribuirà a catturare quell’energia e a preservare lo spirito della città, incoraggiando i newyorkesi di ogni estrazione sociale a riunirsi, essere coinvolti e apportare un cambiamento positivo nella loro comunità” ha dichiarato la Governatrice Kathy Hochul.
La storia del marchio
Il logo è stato concepito dal graphic designer Milton Glaser nel 1976 sul retro di un taxi ed è stato disegnato con un pastello rosso su carta straccia.
Rappresenta il simbolo di New York ed è tra i più conosciuti e prestigiosi al mondo. Il marchio è diventato icona degli anni ’70, ed è stato riprodotto su una vasta gamma di oggetti, poster, gadget e abbigliamento. Proprio grazie al lavoro di Glaser il cuore diventa emblema universale dell’amore.
Il carattere utilizzato è l’American Typewriter, uno speciale slab serif creato nel 1974 da Joel Kaden e Tony Stan per l’International Typeface Corporation.
Dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, Glaser creò un nuovo logo per la città di New York. Il simbolo modificato presentava una nuova scritta:
LEGGI ANCHE: I font che hanno fatto la storia e quelli che faranno tendenza nel 2023
La campagna
Non solo celebrazione. La campagna ha già preso vita nella city e rappresenta un’opportunità di impegno civico a cui tutti possono contribuire.
Ancora una volta, i newyorkesi si uniscono per mobilitare l’azione civica e l’impegno della comunità come catalizzatore per la rinascita della città e dei suoi quartieri. Per molti versi, le sfide che la città deve affrontare oggi sono più complesse che in passato.
Gli artisti di New York sono incoraggiati a presentare le proprie idee creative per i poster tramite il sito welovenyc.nyc. La campagna chiede a tutti coloro che amano la più grande città del mondo di dimostrarlo dando una mano e diffondendo quell’amore in ogni isolato.
L’iniziativa prevede la partnership con enti pubblici, organizzazioni non profit e aziende per riaffermare che New York City è il luogo più sicuro, pulito e stimolante in cui vivere e lavorare.
Adori il design? Dai un’occhiata qui:
Le indimenticabili pubblicità dei Levi’s 501 per celebrare i suoi 150 anni
Da governante a paladina: come è cambiata la rappresentazione della donna nelle pubblicità
L’amore eterno tra musica e pubblicità: 10 caroselli e annunci stampa storici
Le pubblicità più belle di gennaio: BMW, British Airways, i 3D billboard di Meta e le altre
Com’è nata l’immagine dei Pancake di Mulino Bianco generata dall’AI
“She” è lo spot natalizio di JB che non dovresti perderti
Nike, IKEA e altre campagne di marketing inclusivo che celebrano la diversità
Dole lancia una campagna per riscattare la mela proibita con un appello al Papa
Barilla rinnova il suo Archivio Storico: 145 anni di storia della comunicazione pubblicitaria
San Valentino e pubblicità: la storia e le campagne di Baci Perugina
Una montagna di preservativi: Durex insieme a Diesel alla Milano Fashion Week
Source: http://www.ninjamarketing.it/