Gucci ha inaugurato il primo Circular Hub per il lusso in Italia. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, frutto di un investimento di 15 milioni di euro in tre anni che coinvolge non solo il celebre brand fondato nel 1921 a Firenze, ma anche il Gruppo Kering.
L’hub nasce con l’obiettivo di favorire l’evoluzione del modello produttivo nel settore della moda in Italia in chiave circolare, trasformando i processi, dalla scelta delle materie prime e dal design dei prodotti all’ottimizzazione della produzione e della logistica.
L’hub di Gucci in Toscana per ripensare il settore della moda
Il progetto, lanciato da Gucci, ha un centro di ricerca e sviluppo, focalizzato su materiali, design, processi produttivi e logistici, e un centro di formazione sulle soluzioni di riuso e di riutilizzo degli scarti di lavorazione, che coinvolgerà anche 700 fornitori diretti e 3.500 subfornitori.
L’iniziativa, inizialmente al servizio di Gucci e poi degli altri marchi di Kering, sarà aperta al mercato. Per le sedi, è stata scelta la Toscana. La parte di ricerca sarà svolta nello stabilimento ArtLab di Scandicci (Firenze), mentre per la logistica il centro sarà a Campi Bisenzio.
“È motivo di orgoglio per me che l’hub nasca in Italia, sede di alcuni dei più importanti e rinomati poli produttivi e del know-how del Gruppo”, è stato il commento di Marie-Claire Daveau, Chief Sustainability and Institutional Affairs Officer di Kering.
“La collaborazione con Gucci ha dato vita al nuovo Circular Hub e ciò è testimonianza non solo di una forte comunità di obiettivi all’interno del Gruppo ma anche di un esempio ambizioso che, nella logica dell’open source, vuole essere un invito aperto ad altre realtà ad unirsi in questo percorso”.
LEGGI ANCHE: Il nuovo logo di Burberry è un’ode alla britannicità
Gucci guida l’innovazione per un’economia circolare
Massimizzare l’utilizzo di materiali riciclati, la durabilità, la riparabilità e la riciclabilità dei prodotti a fine vita: è questo l’ambizioso obiettivo dell’hub che anticiperà i nuovi modelli produttivi che saranno vincolanti in Europa nei prossimi anni, tanto che le aziende saranno responsabili anche del fine vita del prodotto e dei materiali di scarto.
“L’industria della moda ha oggi la responsabilità di stimolare azioni concrete e trovare soluzioni in grado di accelerare il cambiamento, ripensando anche alle modalità produttive e all’impiego delle risorse. La creazione del Circular Hub è un importante traguardo e nasce proprio per perseguire quest’obiettivo” ha continuato Marie-Claire Daveau.
L’attività dell’hub si svilupperà su:
- Ricerca e sviluppo: un centro dedicato studierà le soluzioni tecnologiche e digitali per garantire la migliore qualità dei prodotti e il minore impatto ambientale.
- Logistica: avrà il ruolo di facilitatore con le aziende parte della filiera per il tracciamento degli scarti della produzione per il recupero e la rigenerazione.
- Partnership industriali: con l’obiettivo di creare soluzioni tecnologiche e impianti per recuperare e rigenerare i materiali per il loro riuso.
- Condivisione del valore: tutto ciò che verrà sperimentato e appreso sarà messo a disposizione di altre aziende per coinvolgere l’intero mercato, in un’ottica di open innovation.
LEGGI ANCHE: Direttori creativi e rebranding, cosa ci insegnano gli esempi di Celine e Burberry
I benefici dell’hub di Gucci
C’è da aspettarsi dall’hub enormi benefici di diversa natura. Innanzitutto, questo nuovo modello promuoverà la ricerca di materiali circolari e l’innovazione degli impianti industriali. Di conseguenza, si svilupperanno nuovi canali di approvvigionamento locali e di consolidamento della filiera. Il primo Made in Italy circolare favorirà anche la riduzione degli impatti ambientali e sociali delle filiere produttive attraverso la concezione di economie di scala e di scopo.
A ringraziare sarà anche il pianeta visto che il Circular Hub renderà possibile la riduzione sino al 60% delle emissioni di gas serra attualmente generata nella gestione degli scarti produttivi.
Antonella Centra, Executive Vice President, General Counsel, Corporate Affairs & Sustainability di Gucci, ha raccontato la missione dell’hub: “La circolarità ci offre una visione che coinvolge l’intero ciclo produttivo: è una grande sfida per rendere ancora più forte e competitivo il Made in Italy. Oggi con Circular Hub abbiamo la responsabilità e soprattutto l’opportunità di creare la strada per l’industria del lusso del futuro. Condividendo i medesimi obiettivi e mettendo a fattore comune risorse, know-how e sinergie, la piattaforma rappresenta uno strumento concreto per abilitare l’intera catena di fornitura e specialmente le piccole e medie imprese, cuore pulsante del nostro Paese, rendendole parte attiva del percorso di innovazione costante che rende unico il saper fare italiano nel mondo”.
Secondo i dati del Parlamento Europeo, l’UE produce più di 2.5 miliardi di tonnellate di rifiuti all’anno. L’economia circolare gioca un ruolo fondamentale in questa partita, perché prevede un modello di produzione e consumo finalizzato al riutilizzo, alla riparazione e al riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.
Source: http://www.ninjamarketing.it/