Come ad ogni chiusura anno che si rispetti, è tempo di bilanci. Ecco allora che parliamo di resoconti, ma anche di previsioni dei social media, strumenti di comunicazione e marketing relativamente recenti, ma che sono destinati a delineare la storia.
Questo lo avevamo capito con la nascita di Facebook una decina di anni fa che ha sconvolto il modo di stringere amicizie e di coltivare rapporti e ne abbiamo avuto la conferma con l’avvento di Meta. Ma non si tratta più solo di Facebook, anzi, ogni marketer che si rispetti dovrebbe usare ogni canale social che ha a disposizione secondo una strategia ben precisa, a secondo del target intercettato.
Per il 2023 la previsione è quella di avere uno strumento, inteso sempre più come mezzo di interazione tra i brand e gli utenti, che restituisca un’esperienza di utilizzo personalizzata al massimo.
Social Media Statistics, come è andata nel 2022
Alcuni numeri:
- Quasi 4 miliardi di utenti connessi
- Praticamente 2 ore e mezza spese da ogni utente a navigare sui social
- La metà dei consumatori cerca i prodotti che vorrebbe comprare sui social, se soddisfatto da quello che trova lo compra e lo consiglia.
Ma scendiamo nello specifico. Ecco cosa è successo al mondo Social Media se parliamo di consumatori.
Profili social aziendali e loro siti internet non sono mai stati così connessi: l’89% degli utenti ha affermato che compra online da un determinato brand dopo averlo iniziato a seguire sui social ed essersi fidato del suo profilo online.
La segmentazione generazionale, poi, ci dice il pubblico che troveremo prevalentemente su uno o l’altro canale: Gen Z e Milliennals usano i social tutti i giorni, seguiti da Baby Boomer e Gen X. In generale, più si sale con l’età anagrafica, più il tempo speso sui social diminuisce.
A questo possiamo, sicuramente, aggiungere che sono più le donne che passano il loro tempo online rispetto al genere maschile.
LEGGI ANCHE: Generazione Twitch: cos’è e come i brand possono coinvolgerla e intercettarne il potere d’acquisto
Per quel che riguarda poi la penetrazione di mercato per Paese, gli Emirati Arabi detengono lo scettro con una penetrazione del 99%; l’Europa si attesta al 79% e l’Italia al 67,90%.
Questo cosa vuol dire per i social media manager? Che l’obiettivo è quello di attirare i consumatori sul profilo social del brand perché questo significherà, quasi automaticamente, portare conversioni al sito internet e alle vendite online.
Se ancora su Facebook si parla di advertising con una quota pagante del 93%, su Instagram si punta sugli influencer e su Linkedin o Twitter l’idea è quella di conversazioni in campo B2B.
Si sa poi che post con contenuti fotografici scatenano un maggior engagement (le stime dicono del 120%) con commenti e condivisioni da parte degli utenti, ma, ancora di più, sono i video che raccolgono le interazioni degli utenti e il loro “invia” agli amici in chat private.
Parliamo ora delle diverse piattaforme.
La prima, Facebook, la più “vecchia” del panorama, ma ancora la più popolata se si parla di utenti con 2,89 miliardi di utenti totali e di cui il 24% sono utenti unici giornalieri, e con più di 60 milioni di pagine attive nel 2022, di cui solo 6 milioni sono attive nel mondo delle pubblicità a pagamento. 4,75 miliardi di post sono quelli condivisi ogni giorno.
La seconda, Twitter, ha sicuramente un peso specifico negli USA dove è tra le piattaforme più importanti per il 92% degli americani. Seppur gli utenti iscritti la fanno essere la quindicesima piattaforma mondiale, solo una piccola parte degli utenti producono la maggior parte dei tweet condivisi.
Instagram, il social per pubblicare le foto per eccellenza con 1 miliardo di utenti attivi al mese e 40 miliardi di foto condivise dalla sua nascita.
TikTok e Youtube a chiusura dell’elenco, la prima, più recente e diffusa soprattutto tra i giovanissimi sta accusando il colpo del suo legame con il governo cinese e dal quale sta cercando di staccarsi, la seconda conosciuta ancora e frequentata da chi ama e cerca video informativi, tutorial o di svago.
Prima di dare uno sguardo a quello che ci si aspetta nel 2023, possiamo tranquillamente affermare che metà del popolo mondiale ha almeno un profilo social con una prevalenza di chi ha tra i 20 e i 29 anni e che i social media sono sicuramente uno strumento di connessione per chi ne fa parte e vuol rimanere informato o cerca qualcosa in particolare, ma, dall’altra parte, può rappresentare, se non correttamente regolamentato, una fonte di disinformazione o di invasione della privacy.
Alcune novità del 2022: video e Reel protagonisti
L’evoluzione di uno strumento si basa anche sulle novità che è in grado di proporre al pubblico. Se i social media rimanessero invariati anno dopo anno sul fronte delle funzionalità, probabilmente sarebbero già stati dimenticati da tempo.
Una piccola carrellata di quelle che sono state le nuove features in campo social nel 2022.
Per Instagram i Reel, introdotti quasi per gioco, oggi sono una delle funzionalità principali. Sono stati allungati a 90 secondi ampliando quindi lo strumento anche a chi aveva bisogno di creare, ad esempio, video tutorial.
Sul tema “contenuti video” ha introdotto la possibilità di generare i sottotitoli automatici, funzionalità già presente su Facebook e che rende sicuramente la fruizione più facile. Infine ha esteso l’opzione tag anche ai prodotti e brand in modo più efficace.
Anche per Facebook la parola Reel è stata la protagonista delle evoluzioni 2022, portando la funzionalità molto più vicina alla tipologia dei video Youtube: con un piano di monetizzazione per i produttori dal nome “Stars on Reels”, il tutto collegato al suo metaverso in cui gli avatar hanno acquisito funzionalità (e vestiti!).
Twitter, fresca di recente acquisizione, sta pensando (per ora attivo solo negli USA) ad un piano a pagamento dal nome Twitter Blue, in cui le aziende aderenti, a fronte di una fee mensile, avranno a disposizione un supporto dedicato e funzionalità esclusive come l’annullamento della pubblicazione del Tweet entro 30 secondi.
La modifica del Tweet rimane, comunque, nel 2022, una delle novità, oltre la possibilità per i taggati di rimuovere il proprio tag in situazioni che non considera idonee.
Linkedin, infine, cavalca l’onda delle conversazioni a distanza e mette a disposizione per gli utenti video in diretta di presentazioni o convegni abbattendo le barriere fisiche tra brand e pubblico. Introduce le Stories, chiaramente da utilizzare per lanciare prodotti o servizi, dare informazioni da parte di un brand, annunciare l’apertura delle assunzioni, non per mettere in vetrina il proprio gattino paffuto. In ultimo: l’ascesa dei sondaggi.
Le predizioni 2023 per il mondo Social Media
Eccoci alla parte “buoni propositi per l’anno nuovo”. Il 2023 potrebbe essere definitivamente l’anno del “all things digital” con social media che, necessariamente, dovranno prevedere contenuti immersivi per l’utente e il più possibile personalizzati, il 56% degli utenti ha scelto un particolare brand o prodotto perché si è sentito particolarmente e direttamente coinvolto.
Nel 2022 si è parlato tanto di metaverso con il caso Meta di Facebook. Potremmo dire che siamo solo all’inizio.
I social si sposteranno nelle mani dell’utente che cercherà esperienze multisensoriali online, tramite strumenti di realtà aumentata e una comunicazione diretta con i brand proprio attraverso questo canale.
I chatbot saranno più intelligenti, non solo sapranno rispondere alla cosiddette FAQ, ma saranno in grado di fare ragionamenti più complessi, traghettandoci quindi nell’era degli “intuitive chatbot”.
Ai chatbot si collega una forte importanza per la customer care che dovrà essere necessariamente il valore aggiunto dei brand. Se il consumatore si sente ascoltato continuerà a fidarsi ciecamente di quel brand.
LEGGI ANCHE: Effetto Musk: gli utenti lasciano Twitter in massa (e si rifugiano su Mastodon)
Per quello che riguarda le diverse piattaforme, invece:
- Facebook, si trova di fronte a una perdita di terreno, soprattutto tra il pubblico più giovane, vista l’ascesa di TikTok e da questo sta prendendo spunto per la creazione di un feed molto più basato su notizie correlate agli interessi dimostrati o a temi cari, invece che rimanere ancorato ad una homepage zeppa di aggiornamenti di amici e parenti.
Secondo il trend registrato, questi aggiornamenti avvengono molto di più tramite sistemi di messaggistica privata che attraverso una condivisione pubblica.
Il Metaverso e la realtà aumentata sono sicuramente le punte di diamante su cui il caro Mark vuol puntare: avatar sempre più personalizzabili ed in grado di interagire; video e contenuti disponibili per l’utente in realtà aumentata e il lancio, entro il 2024, di occhiali brandizzati e in grado di immergere il target in un mondo parallelo. - Instagram prevede di rimanere il social media con il più alto tasso di coinvolgimento con gli influencer con ampio spazio per i nano influencer: coloro che non sono così famosi da avere milioni di followers, ma proprio per questo considerati icone dagli utenti che in loro sono in grado di rivedersi e da loro accettano consigli.
I Reel saranno il fattore “all-in” più lunghi e costruibili anche tramite carrellata di foto e video già postati.
Avanza l’era del “live shopping” con la possibilità per il cliente di parlare in tempo reale con un addetto, come se fosse direttamente in negozio. - Su Twitter le previsioni sono meno chiare. Ad oggi possiamo pensare che la strategia per questo 2023 sia simile a quella che Musk, il nuovissimo proprietario, ha sperimentato su Tesla.
Le prime opzioni dicono che Musk porterà Twitter ad essere a pagamento per le aziende che lo vogliono usare come canale, con abbonamento mensile e annunci targhettizzati. Per l’utente finale, invece, le proposte sono di un controllo più diretto di cosa voglio vedere e cosa no con una gestione più in primo piano della home.
Free-speech e Twitter Payment Method sono, infine, le ultime funzionalità che potrebbero essere implementate. - Linkedin sta vivendo un momento in cui le nuove funzionalità 2022, come i video o le storie, potrebbero minare la sua funzione originaria di essere il social media per eccellenza dei professionisti.
Il focus è quello di fornire dati sempre più precisi sui possibili candidati profilati online e di diventare una piattaforma di formazione con sempre più corsi online forniti dalla piattaforma e la possibilità per le organizzazioni e brand di organizzare dirette streaming, anche di colloqui di lavoro oltre che di convegni formativi.
Si parlerà di “Linkedin TV”? - TikTok, il più giovane dei social, sia per diffusione sia per età media degli utenti, deve innanzitutto risolvere il problema di come scostarsi il più possibile dal governo cinese. Ha intenzione di puntare sui video, non più solo per creare dei trend, ma per costruire delle vere e proprie sessioni di live shopping cercando di trovare il modo più efficace possibile per pagare chi i contenuti li produce. C’è chi dice che stia prendendo spunto da Youtube.
Source: http://www.ninjamarketing.it/