Si ispira alle stringhe del DNA, alle onde sonore e alla geometria sacra della madre Terra. Questa la descrizione del nuovo monogramma della casa di moda britannica Stella McCartney.
Il simbolo S-Wave ha l’obiettivo di rappresentare l’armonia della natura in combinazione con i valori della stilista. Ma, soprattutto, rispecchia l’ideale di una moda luxury consapevole, che evidenzia l’impegno nella ricerca dell’innovazione e il ruolo di una leadership responsabile.
Un’onda per rappresentare l’armonia della natura
Il design dell’onda a S “è una rappresentazione dell’equilibrio e dell’armonia della natura, degli obiettivi e dei valori circolari, degli intenti e delle azioni di Stella McCartney” fanno sapere dalla maison omaggia “i rapporti aurei e le energie che ci collegano tutti, la S-Wave è una personificazione dello scopo e del messaggio del marchio, nonché della semplicità della vita e della bellezza stessa”.
Il nuovo monogramma presentato in una limited edition della collezione Fall Winter 22-23, sarà probabilmente parte anche delle future stagioni della casa di moda.
Presente sui capi di abbigliamento vegani della linea, ma anche su borse, scarpe da ginnastica, e non solo. Il simbolo dell’onda ravviverà alcune proposte storiche della stilista, come la borsa Frayme e i capi di sartoria Savile Row.
S-Wave ha il chiaro intento di indicare un ulteriore passo in avanti della stilista nel promuovere la moda circolare e il fashion responsabile: “articoli che sono tra i più sostenibili degli oltre 20 anni di innovazione di Stella McCartney, e che hanno tracciato un percorso più consapevole per la moda di lusso”, specifica l’azienda.
Il concetto di lusso responsabile di Stella McCartney
S-Wave non è il primo impegno della stilista nell’ambito della sostenibilità, piuttosto una conferma del comportamento responsabile che attua da più di 20 anni.
La stilista, vegetariana e animalista, ha sempre dichiarato di tradurre nel lavoro i principi della propria vita personale: “voglio che la gente scelga le mie borse per quello che rappresentano non perché sono realizzate in pelle”.
Sin dalla prima collezione, lanciata nel 2001, l’azienda utilizza materiali alternativi, di origine non animale: la borsa tracolla della nuova collezione S-Wave, ad esempio, è realizzata a base di uovo, così come la borsa Frayme Mylo con il micelio, radice derivante dai funghi.
L’iconica borsa Falabella, uno dei prodotti top della maison, prodotta dal 2010, è realizzata in pelle vegetale e con una fodera ottenuta da bottiglie di plastica riciclata.
“Per noi responsabilità vuol dire essere consapevoli del processo, sapere che oltre il 60% del bene che facciamo all’ambiente è frutto dell’attenzione al materiale utilizzato e di un lavoro che parte con anni di anticipo. Affinché la moda possa essere sostenibile è necessario agire con tempismo. Occorre pensare in modo circolare e nella sua interezza, considerando che risvolto ha a che fare con gli sprechi. Non dobbiamo fare al pianeta ciò che non vorremmo fosse fatto a noi”.
LEGGI ANCHE: Gli italiani preferiscono i brand sostenibili: il sondaggio di Google
L’impegno sostenibile della maison negli anni
Nel corso degli anni, l’azienda britannica della moda di lusso, ha portato avanti un percorso consapevole attraverso azioni concrete. Sempre alla ricerca di nuove soluzioni per l’ambiente, gli animali, l’economia di tipo circolare e il lavoro del personale.
L’attenzione per la ricerca dei materiali non riguarda solo la capsule limited edition S-Wave: ad esempio, le collezioni Knitwear non utilizzano lana vergine ma riciclano vecchio cashmere.
Il 61% del cotone è di tipo organico, privo di pesticidi e sostanze chimiche, soprattutto per le linee bambini. L’attenzione non è rivolta però solo alla sicurezza del cliente ma anche all’impatto ambientale: il 15% dei materiali annui di cui fa uso l’azienda, sono definibili a basso impatto ambientale.
Nel 2021, Stella McCartney, ha dimostrato il proprio supporto al lavoro di Greenpeace nella battaglia contro la deforestazione dell’Amazzonia, promuovendo una capsule collection di t-shirt in cotone biologico.
Nel 2019 l’azienda ha partecipato al Fashion Pact, accordo tra 32 aziende internazionali, con gli obiettivi di arrestare il riscaldamento globale entro il 2050, eliminare le emissioni di gas serra, proteggere gli oceani e ripristinare la biodiversità.
LEGGI ANCHE: Pantone lancia il colore della biodiversità
Le campagne responsabili
La campagna Green Carpet Collection del 2014, ha dimostrato che è possibile fare moda di lusso rispettando l’ambiente in ogni filiera del percorso produttivo (a partire dalla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e del disboscamento, al riciclo e all’utilizzo dei materiali organici, e nella scelta selezionata dei fornitori dei materiali di approvvigionamento).
Per la prima volta una capsule collection è stata realizzata secondo il Green Carpet Challenge (GCC), garante di socialità, etica e sostenibilità. Usando solo materiali riciclati e certificati come sostenibili, la stilista ha confezionato 13 look da sera femminili che comunicano lusso.
“Questa collezione è un enorme passo in avanti verso ciò che ho sempre voluto raggiungere, allontanando i confini e gli stereotipi di una moda sostenibile, dimostrando che è possibile creare e indossare vestiti da sera belli e lussuosi senza danneggiare l’ambiente”.
La campagna social #ThereSheGrows ha invece sostenuto finanziariamente il lavoro di Canopy nella protezione della foresta pluviale di Sumatra (Indonesia), dove oggi vivono decine di specie animali in via di estinzione.
La challenge, che prevedeva di regalare un albero ad una persona cara, ha coinvolto numerose celeb, tra cui Gwyneth Paltrow, Charlotte Casiraghi e poi ancora Pink, Justin Timberlake e Drew Barrymore.
“Ora più che mai dobbiamo rallentare ed essere più consapevoli, accelerando contemporaneamente la spinta verso la circolarità e verso soluzioni rigenerative, rispettose della natura. Per questo stiamo lavorando alla definizione di obiettivi sostenibili” aggiunge la maison, “da tempo, misuriamo il nostro impatto ambientale tenendo la contabilità del capitale naturale. Credo che sia un aspetto fondamentale per tutte le aziende misurare, divulgare e intraprendere azioni non solo per ridurre ma invertire il degrado ambientale”.
Collezione SS23: la più sostenibile di sempre
L’impegno profuso dalla maison è in continua ascesa, ne è una conferma l’ultima collezione primavera/estate 2023, presentata alla Fashion Week di Parigi.
La sfilata, ispirata all’artista giapponese Yoshitomo Nara e allo slogan “Change the history”, è definita come la più sostenibile della storia di McCartney, con l’87% dei capi realizzati secondo i principi di sostenibilità.
L’impegno sociale dell’azienda, in quest’ultima occasione, si è dimostrato anche attraverso gli slogan di attivisti stampati su alcuni capi di abbigliamento, relativi ai diritti delle donne, degli animali, alla guerra e al clima.
Source: http://www.ninjamarketing.it/