Integrare i giovani con i loro coetanei di tutta Europa sotto l’ombrello della corsa.
È l’ambizioso obiettivo di GEOpard, la piattaforma della FIDAL per prevenire fenomeni di radicalizzazione, attraverso la corsa e la condivisione degli allenamenti.
Registrandosi sul sito, è possibile entrare in contatto con altri appassionati del mondo del running, disciplina che è sempre stata considerata uno sport “solitario” e che così si trasforma invece in uno strumento di socializzazione.
Si può infatti condividere i propri risultati con la community, ma anche foto, video e idee. Oppure diventare allenatori, per seguire e motivare i runner durante gli allenamenti. Ma anche “uscire” dal mondo virtuale e organizzare incontri dal vivo fra gli iscritti.
Luca Verrascina, Project Leader del progetto, ha risposto a qualche domanda per noi di Ninja Marketing.
Lo sport è sempre stato un grande strumento di socializzazione. Cosa significa portare questo aspetto dello sport nel mondo digitale?
Dall’inizio dell’età moderna lo sport, insieme alla scuola, è stato una delle più grandi forme di socializzazione.
È stato il mezzo attraverso il quale i ragazzi di moltissime generazioni si sono uniti, credendo negli stessi valori e nelle stesse regole; oppure uniti semplicemente dalla passione per uno sport e dal tifo. Lo sport è sicuramente una delle più grandi forme di socializzazione.
È anche vero che negli ultimi anni, con lo svilupparsi dei social media, abbiamo scoperto nuove forme di socializzazione che hanno modalità diverse e che bisogna cercare di intercettare per evitare le radicalizzazioni. Sono quelle che vengono chiamate “le nuove solitudini” che possono nascere dal web, quando ci si chiude in una stanza con i propri pensieri fidandosi di tutto quello che ci arriva dallo schermo e può condizionare le nostre scelte culturali, religiose e politiche.
Per evitare questo, attraverso il progetto GEOpard abbiamo deciso di mutuare lo sport all’interno dei social, cercando di creare una community in cui ci si riconosce e che è un’occasione per stare insieme: accendere uno schermo e trovare un amico dall’altra parte, trovare qualcuno che condivida i nostri stessi valori e abbia voglia di fare sport.
Nel nostro caso, che abbia voglia di correre, di uscire fuori e passare del tempo insieme, anche se solo virtualmente.
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Quali valori e quali modelli i social dovrebbero mutuare dallo sport?
Ci sono tanti valori che lo sport può trasferire nei social media, ma credo che quello più importante di tutti sia il rispetto.
Il rispetto dell’avversario, certo, ma anche il rispetto di un risultato sportivo.
Tantissime volte sui social assistiamo a delle vere e proprie battaglie e prese di posizione. Immediatamente, tutta una serie di persone, haters o semplicemente individui che non condividono un determinato punto di vista assalgono chi ne esprime uno.
C’è questa diffusissima tendenza a “demonizzare” l’altro solo perché non la pensa allo stesso modo. Ecco, nello sport questo non esiste, non esistono colori e razze: nello sport, semplicemente, il più forte vince.
Ci si ritrova insieme per gareggiare lealmente. Poi è chiaro che ci sarà un vincitore e qualcuno che sarà meno contento, ma se cerco di individuare qualcosa che lo sport può insegnare ai frequentatori dei social network è proprio il rispetto, un valore che un po’ stiamo perdendo.
Qual è l’obiettivo di GEOpard?
GEOpard si pone diversi obiettivi, alcuni ambiziosi e sfidanti. Quello che vogliamo fare è combattere le radicalizzazioni e le nuove solitudini, che molto spesso riguardano i ragazzi tra i 18 e i 35 anni.
Sono solitudini digitali, che nascono e crescono soprattutto attraverso il web. Noi siamo la Federazione Italiana di Atletica Leggera e siamo ambassador dello sport più antico del mondo, la corsa. E attraverso la corsa vogliamo dare il nostro contributo a questa battaglia, unificando i ragazzi con semplici messaggi da condividere su una piattaforma, piccole sfide, ricorrenze e situazioni che ci possono legare.
GEOpard è proprio questo: vuole legare, unire ed eliminare la necessità di considerare qualcuno diverso da noi.
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Come funziona la piattaforma?
GEOpard è la nostra casa: è la nostra piattaforma, dove si trovano notizie, riflessioni ma, soprattutto, occasioni di socialità. Iscriversi è molto semplice e si ha subito la possibilità di incontrare altri appassionati.
L’incontro è virtuale, ma sarà come farlo dal vivo: si tratta di un compagno con cui condividere occasioni di divertimento, di corsa, di allenamento o, semplicemente, per festeggiare insieme. Vuole essere la casa di tutti.
Naturalmente, non è richiesto “nessun abito”: non c’è distinzione di sesso, religione o idee politiche, basta semplicemente bussare! Unico requisito è che si abbia voglia di correre insieme.
Ci sono già dei dati? Quali sono i numeri del progetto finora?
GEOpard è un progetto europeo. Essendo un progetto transnazionale, quindi può contare su diverse presenze straniere, oltre ovviamente a una fortissima realtà italiana. Vi sono già alcune migliaia di iscritti al portale e contiamo di incrementare continuamente questo numero.
Ovviamente, la maggior parte degli iscritti arrivano da quelli che sono i Paesi partner come il Portogallo, la Croazia, la Slovenia o la Bulgaria, ma GEOpard è aperto a tutti e, passo dopo passo, vuole arrivare in tutta Europa. E contiamo di riuscirci!
Source: http://www.ninjamarketing.it/