Quando parliamo di strategia di link building o backlink ci riferiamo alla pratica di creare collegamenti ipertestuali unidirezionali tra le pagine del nostro sito e quelle di altri siti web, con l’obiettivo di aumentare la visibilità e migliorare il posizionamento.
Il backlink è uno dei fattori di ranking più importanti che il motore di ricerca utilizza per determinare l’authority di un sito web.
Collegare le pagine del tuo sito a fonti autorevoli, ovvero domini ben posizionati e siti web che godono già di una certa notorietà, aiuta il motore di ricerca a comprendere non solo di cosa parla la tua pagina, ma anche quanto è affidabile ciò che sta dicendo.
Attenzione però: affinché la tua strategia di backlink risulti efficace, è necessario selezionare molto accuratamente i backlink, ovvero collegare le pagine del tuo sito ad altre pagine il cui contenuto sia pertinente a quello della tua.
Non è sufficiente creare una certa quantità di link in entrata e in uscita, ma è altrettanto importante che i link in entrata e in uscita vadano ad “avvalorare” il contenuto della nostra pagina.
Come riuscirci? Creando solo collegamenti “di alta qualità”.
Cosa s’intende per qualità del backlink
A questo punto, la domanda sorge spontanea: cosa rende un link “di qualità”? Quali sono i fattori che Google prende in considerazione per determinare se i collegamenti del tuo sito sono rilevanti ai fini del posizionamento SEO?
Page Authority (PA)
Al primo posto c’è l’autorità della pagina web, ovvero un punteggio che viene attributo alla pagina, per determinare la sua capacità di posizionamento in relazione ad una serie di fattori che includono il numero di collegamenti presenti, i volumi di traffico, ecc.
L’autorità della pagina viene determinata da PageRank, l’algoritmo di Google che classifica l’importanza delle pagine web, basandosi sul numero di collegamenti che la pagina riceve.
Detto con un’estrema semplificazione, il funzionamento di PageRank parte dal presupposto che i siti Web più importanti ricevano più collegamenti da altri siti Web.
PageRank è stato sviluppato da Larry Page e Sergey Brin presso l’università di Stanford nel 1996, come parte di un più ampio progetto per la creazione di un nuovo motore di ricerca, sulla base dell’intuizione che le informazioni nel web potessero essere ordinate in base a un criterio di “link Popularity”. Due anni dopo sarebbe stato pubblicato il primo prototipo di Google.
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Domain Authority (DA)
L’autorità del dominio è un concetto molto simile a quello descritto nel paragrafo precedente, se non per il fatto che in questo caso ciò che viene calcolato è la rilevanza di un intero dominio e non della singola pagina.
La metodologia e i criteri applicati sono pressoché i medesimi, ovvero “affidabilità” e “popolarità”.
Affinché il motore di ricerca consideri il nostro sito affidabile, il suo “curriculum storico” deve risultare impeccabile ai suoi occhi. In altre parole, è necessario che la sua affidabilità venga validata nel tempo.
Per fare un esempio pratico, tanto banale quanto utile, un dominio come economist.com avrà un peso maggiore rispetto a quello di un blogger o di un piccolo magazine indipendente, che parla degli stessi argomenti.
Stesso dicasi per la popolarità, ovvero il numero di visualizzazioni, ma sopratutto di menzioni che il tuo sito riceve, che sono un’indice altrettanto importante di quanto può essere considerato affidabile.
Quindi più sono i link che rimandano al mio sito, più il sito diventerà popolare, meglio sarà posizionato. Giusto? Non proprio. Non tutti i link influiscono positivamente sul posizionamento, come stiamo per vedere nel paragrafo seguente.
Rilevanza del sito
Un criterio fondamentale per determinare la qualità del backlink è la rilevanza, ovvero la pertinenza del sito verso cui il backink punta.
Parliamo di una pertinenza a livello tematico del contenuto della pagina verso cui si è indirizzati dal link. In parole povere, questo significa che le pagine web collegate devono interessare la stessa nicchia di lettori.
Se nel contenuto della pagina sono presenti frasi, parole e temi semanticamente rilevanti, viene considerato un backlink tematicamente rilevante e di alta qualità.
Questo andrà ad incrementare quella che in gergo SEO è definita come link equity o link juice, ovvero, il valore e l’autorità che i link trasmettono a un’altra pagina, che i motori di ricerca premiano con un buon ranking.
Selezione dell’ancor text
Il testo di ancoraggio o anchor text è il la porzione di testo a cui viene associato il collegamento ipertestuale.
La selezione della parola chiave cliccabile deve seguire anch’essa un criterio di pertinenza con il contenuto della pagina che andrà ad aprire. Questo perché i motori di ricerca hanno adottato negli anni metodi sempre più sofisticati per determinare se il link punta effettivamente ad un argomento correlato e attinente con ciò di cui si sta parlando in una pagina.
La scelta dell’ancor text da inserire è legata sopratutto al contesto: non deve trattarsi sempre e solo di parole chiave a corrispondenza esatta, ma in alcuni casi è corretto inserire anche parole o frasi più generiche (Clicca qui, Scopri di più).
L’importante è che il testo di ancoraggio non sia mai fuorviante rispetto alla pagina di destinazione, in modo da rispettare una logica di coerenza nel percorso di navigazione dell’utente.
Attenzione a non inserire un surplus di parole chiave nel testo di ancoraggio: con l’aggiornamento dell’algoritmo Penguin, Google ha imparato a esaminare nel dettaglio la scelta delle parole chiave.
Se troppi anchor text contengono la stessa keyword questo potrebbe essere per Google un campanello d’allarme che i collegamenti non siano stati inseriti in modo naturale. In generale, è sempre meglio selezionare una parte di testo descrittiva della pagina di destinazione.
Co-occorrenze del link
Le co-occorrenze sono le parole chiave correlate, la cui combinazione va a circoscrivere un contesto semantico. Una co-occorrenza si verifica quando, per trattare un determinato argomento, vengono impiegate combinazioni di parole ricorrenti.
Nel caso del backlink, anche le parole inserite attorno a un collegamento ipertestuale servono a Google per stabilire se quel collegamento è più o meno pertinente.
Nofollow vs. Dofollow
I link nofollow e nofollow si differenziano in base all’utilizzo dell’attributo rel che stabilisce se devono o meno avere valore agli occhi del motore di ricerca.
In altre parole, serve a comunicare al motore di ricerca se prendere o meno in considerazione quel link, durante la fase di scansione dei contenuti. I link dofollow sono la tipologia più utile ai fini SEO per attribuire un feedback di qualità verso il sito linkato.
L’attributo rel=dofollow non va impostato manualmente ed è già presente di default in ogni nuovo link che viene inserito. Quando invece si vuole comunicare a Google che un link non ha rilevanza ai fini di posizionamento e, dunque, di ignorarne la lettura, è necessario applicare manualmente l’attributo rel=nofollow.
Per applicare il nofollow ad un link basta inserire questo codice HTML sul singolo collegamento:
<a href=”URL” rel=”nofollow”>ANCHOR TEXT</a>
Migliorare backlink esterno: le pagine che puntano al tuo sito
Una volta chiarito cosa determina la qualità di un backlink e come selezionare i collegamenti all’interno delle pagine del tuo sito, il passo successivo è invece capire come ottenere più link in entrata da altre pagine web.
Affinché altri siti web inseriscano collegamenti al tuo è fondamentale che ci sia “trust”, ovvero che i contenuti del tuo sito dimostrino un’elevata credibilità e autorità nel proprio settore.E, come ben sappiamo, il modo migliore per ottenere trust è lavorare sulla qualità dei contenuti.
Ma non solo. Ci sono alcune tipologie di contenuti che possono aiutarti ad ottenere una maggiore qualità di backlink.
Visual Asset
I contenuti visivi sono sicuramente in cima alla lista. Parliamo di immagini, infografiche, grafici, tabelle e altri contenuti che si prestano in particolare modo alla ricondivisione.
In particolare, infografiche contenenti dati e statistiche sono elementi molto facili da collegare, meglio se si tratta di contenuti originali, prodotti svolgendo analisi e ricerche sul web.
Secondo alcuni dati pubblicati da Search Engine Watch, “un contenuto con immagini rende il 90% in più in visualizzazioni rispetto a un contenuto senza immagini”.
Una corretta ottimizzazione di questi contenuti, inoltre, può aiutarti ad incrementare il traffico e ad essere trovato dagli utenti mediante la ricerca per immagini sul motore di ricerca.
Google Immagini genera automaticamente un titolo e uno snippet che descrivono il contenuto in modo da associarlo con le query di ricerca digitate dall’utente. Per essere sicuri di ottimizzare nel modo giusto le immagini del vostro sito, è sempre bene affidarsi alle linee guida di Google.
List Post
Il cosiddetto “List post” o Listicle si conferma un format molto d’appeal, che ad oggi è ancora tra quelli che ricevono un maggior numero di clic e che sembra fatto apposta per l’inserimento di backlink.
Facciamo riferimento a quei post strutturati come veri e propri elenchi, in cui sono enumerati diversi motivi o modi per fare qualcosa, suggerimenti su acquisti, luoghi da visitare e così via.
Perché funziona così bene? Semplicemente perché, già dal titolo, il lettore ha già un’idea molto chiara di ciò che troverà nell’elenco. Inoltre, i vari passaggi, consigli o elementi elencati nel post, spesso contengono spiegazioni o nozioni “in pillole”, che invogliano facilmente la lettura da parte dell’utente.
Riuscendo a far includere una delle pagine del tuo sito in un list-post di un sito con una buona authority, potrai facilmente vedere in poco tempo un’impennata della visibilità acquisita dal tuo sito.
LEGGI ANCHE: Come scrivere un Listicle e creare una lista perfetta secondo tecniche SEO
Guide dettagliate
Creare guide approfondite su un argomento specifico, è un modo per ottenere molte più condivisioni e collegamenti rispetto ad un articolo standard.
Parliamo di un contenuto più dettagliato e corposo di un semplice blog-post, suddiviso in paragrafi, meglio ancora se con un indice iniziale, contenente immagini, tabelle, dati, infografiche, che risponda in maniera pertinente e approfondita ai dubbi degli utenti su un determinato tema.
Che si tratti del modo per impostare la migliore strategia di advertising o di una guida sul turismo sostenibile, assicurati di svolgere un’analisi preliminare sulle query di ricerca più cliccate sul web, al fine di comprendere quali sono le domande più frequenti dei lettori su quel dato argomento.
Black Hat Link: cosa viene sanzionato da Google
Ciò che in gergo SEO si chiama Black Hat fa riferimento a tutta una serie di pratiche che violano le linee guida dei motori di ricerca, per ottenere un posizionamento più alto.
L’algoritmo di Google è diventato sempre più abile nel riconoscere i siti web che utilizzano questi sistemi e a penalizzarli. In questi casi il sito può perdere posizionamento o scomparire del tutto dai risultati di ricerca.
Per quanto riguarda la costruzione di backlink, la prima cosa da evitare sono i link a pagamento. Nelle linee guida di Google è dichiarato espressamente che “qualsiasi link inteso a manipolare il PageRank o il posizionamento di un sito nei risultati di ricerca di Google può essere considerato parte di uno schema di link e una violazione delle Linee guida per i webmaster di Google”. La compravendita di link è sicuramente in cima a questa lista.
Se hai già ottenuto dei link in entrata al tuo sito a pagamento, la cosa migliore da fare è interrompere quanto prima e utilizzare lo strumento disavow per il rinnegamento dei link, che indica di ignorare i link a pagamento quando calcola il tuo Pagerank.
Altra cosa da cui tenersi lontani sono le link farm, cosiddette “fabbriche di link”, delle pagine o a volte interi siti web, sviluppati esclusivamente per la creazione di collegamenti.
Sono totalmente prive di contenuti o di indicazioni informative utili all’utente, e hanno come unico scopo quello di incrementare artificialmente, e in maniera scorretta, la popolarità dei siti che ne fanno uso.
Si tratta comunque di un metodo che sta progressivamente perdendo la sua popolarità e che, negli ultimi anni è stato sempre più individuato dagli spider nella fase di scansione dei contenuti e, di conseguenza, penalizzato.
Source: http://www.ninjamarketing.it/