Neuralink, l’azienda di Elon Musk che si occupa di interfacce tra computer e cervello, ha pubblicato un video che mostra una scimmia mentre gioca al videogioco Pong senza usare le mani, solo con la mente.
I suoi segnali cerebrali sono stati infatti inviati senza fili attraverso un dispositivo impiantato nel suo cranio. La speranza dichiarata dell’azienda è che l’interfaccia possa, in futuro, permettere alle persone con patologie o funzioni neurologiche compromesse, di controllare a distanza telefoni o computer.
Il primate, macaco femmina chiamata Pager, è stata prima “allenata” a giocare al videogioco con un joystick grazie al semplice meccanismo di associare una ricompensa al comportamento funzionale. A ogni traguardo raggiunto, infatti, Pager ha ricevuto un gustoso frullato di frutta.
Durante questo processo, il dispositivo Neuralink ha registrato le informazioni su quali neuroni venivano coinvolti per controllare i diversi movimenti della scimmia. Successivamente, il joystick è stato scollegato, lasciando Pager a controllare il gioco solo con la mente.
In un blog post i ricercatori hanno affermato: “La nostra missione è quella di costruire un sistema clinico BMI (Brain Machine Interface) sicuro ed efficace che sia wireless e completamente impiantabile.
Restituire la libertà digitale
“Il nostro primo obiettivo è quello di restituire alle persone con paralisi la loro libertà digitale, per comunicare più facilmente con i testi, navigare e alimentare le loro passioni sul web, esprimere la loro creatività attraverso la fotografia e l’arte, e, sì, anche per giocare ai videogiochi”.
Hanno anche aggiunto che il sistema “potrebbe anche essere potenzialmente utilizzato per ripristinare la mobilità fisica” utilizzando il collegamento per leggere i segnali nel cervello che potrebbero essere utilizzati per stimolare i nervi e i muscoli del corpo, anche se sembra che questo tipo di processo abbia bisogno ancora di molto tempo, fondi e tentativi.
“Con la scimmia, calibriamo il decoder mappando i modelli di attività neurale ai movimenti reali del joystick. Tuttavia, non saremo in grado di utilizzare tale strategia per le persone con paralisi”, hanno proseguito.
La risposta del signor Musk all’esperimento è stata tipicamente audace. Ha infatti twittato: “Il primo prodotto Neuralink permetterà a qualcuno con paralisi di usare uno smartphone con la mente più velocemente di altri che usano i pollici”. Ha poi aggiunto che la prossima fase sarà “permettere ai paraplegici di camminare di nuovo”.
First @Neuralink product will enable someone with paralysis to use a smartphone with their mind faster than someone using thumbs
— Elon Musk (@elonmusk) April 9, 2021
Il mad scientist Elon Musk
Scopo e intenzioni sono nobili, le prospettive esaltanti. Permettere, però, alle persone affette da paralisi di poter tornare a camminare, non è che l’obiettivo a medio termine.
L’ambizione dietro Neuralink è quella di inaugurare una nuova era di “cognizione sovraumana”: un “uomo nuovo” che, grazie alle interfacce neurali, acquisisca una sorta di super poteri che gli permettano di rivaleggiare, magari primeggiando, con i più potenti e veloci calcolatori elettronici.
Andrew Jackson, professore di interfacce neurali alla Newcastle University, ha così commentato l’esperimento: “Il controllo cerebrale dei cursori del computer da parte delle scimmie non è esattamente una novità assoluta: questa dimostrazione estende una linea di lavoro che risale almeno agli studi pionieristici nei primi anni 2000.
“Il controllo nel video sembra impressionante, ma senza poter consultare una vera e propria pubblicazione sui loro dati è difficile comprendere come si confronta con l’attuale stato dell’arte”.
Ha aggiunto però che una connessione senza cavi, con i segnali cerebrali inviati direttamente dal cervello al computer, sono un spetto “decisamente nuovo e innovativo”.
“Per me è il progresso qui, ed è importante che questo progresso venga impiegato sia per migliorare la sicurezza nelle applicazioni umane ma anche come un modo per migliorare il benessere degli animali utilizzati negli studi di neuroscienze. E il team di Neuralink ha sicuramente fatto progressi significativi in questo senso”.
Prima di Pager, Gertrude
Il macaco Pager non è però stato il primo animale a guadagnarsi le prime pagine dei giornali grazie all’eccentrico Elon Musk. Neuralink, infatti, aveva già diffuso un video di un maiale, chiamato Gertrude, con un chip installato nel cervello, e un computer collegato in wireless mentre tracciava la sua attività neurale durante la ricerca di cibo.
Già allora, l’opinione pubblica aveva sollevato diverse questioni legate all’utilizzo di queste innovative tecnologie. In particolar modo, le questioni etiche e le possibili implicazioni sullo sviluppo di un prodotto pensato e realizzato per bio-ingegnerizzare l’essere umano.
In aggiunta, il co-fondatore di Neuralink, Max Hodak, ha recentemente twittato sulla possibilità di usare la tecnologia e l’ingegneria per creare nuove specie: “Potremmo probabilmente costruire Jurassic Park se volessimo”, ha detto, aggiungendo che non creerebbe “dinosauri geneticamente autentici” e richiederebbe 15 anni di allevamento e ingegneria per ottenere “specie nuove super esotiche”.
Incoraggiante, vero? D’altra parte, diversi film e altri prodotti audio-visivi ci hanno già sufficientemente dimostrato che un’attività del genere ha ottime possibilità di funzionare senza problemi e non creare alcun rischio.
La crudeltà sugli animali
Alcuni esperti però sono rimasti più preoccupati per il benessere delle scimmie e dei maiali che Neuralink sta usando nei suoi attuali esperimenti.
La dottoressa Katy Taylor, di Cruelty Free International, ha dichiarato: “È incredibile che gli animali vengano usati in questo grottesco esperimento guidato dalla curiosità.
“Infatti, il 57% degli esperimenti nelle università rientrano nell’ambito della ricerca di base, molti dei quali sono guidati da nient’altro che curiosità e certamente non necessari”.
Nel suo blog, Neuralink ha ribattuto che tutti gli animali sono stati trattati bene e monitorati attentamente. In più, uno staff dedicato di veterinari si occupa della loro saluta prendendosi costantemente cura di loro.
“Pager vive con il suo compagno, Code. Si divertono a dondolare dalla loro casa sull’albero e a sonnecchiare nelle loro amache dopo una coinvolgente sessione di gioco”, ha riferito l’azienda.
All’orizzonte, l’essere umano
Come affermato dai ricercatori, non sarà possibile applicare metodologia utilizzata per insegnare a Pager a “videogiocare con la mente” sui pazienti affetti da paralisi.
Tuttavia, ricerche precedenti del consorzio BrainGate hanno dimostrato che i neuroni nella corteccia motoria rimangono sintonizzati in modo direzionale sull’intenzione di movimento anche nelle persone che non possono muovere gli arti, e che è possibile calibrare un decoder mentre la persona immagina semplicemente di muovere un mouse o un dito su un trackpad per guidare un cursore.
Dopo che il decoder è stato calibrato, la persona è in grado di digitare email e messaggi di testo, navigare sul web, e compiere qualsiasi operazione che può essere fatta con un computer, semplicemente pensando a come vogliono che il cursore si muova.
La tecnologia di Neuralink si basa su decenni di ricerca. I sistemi BMI utilizzati negli studi precedenti non hanno più di qualche centinaio di elettrodi, con connettori che passano attraverso la pelle e richiedono un tecnico per “collegare” il BMI.
La missione di Neuralink è quella di costruire un sistema clinico BMI sicuro ed efficace che sia wireless e completamente impiantabile, e soprattutto che gli utenti possano utilizzare senza aiuti di personale tecnico specializzato e portarlo con sé ovunque vadano.
Il primo passo è quello di aumentare il numero di elettrodi per garantire una migliore robustezza e un più alto flusso di informazioni. Successivamente, sarà necessario automatizzare l’intervento di impianto per renderlo il più rapido e sicuro possibile. I recenti progressi ingegneristici nel campo e le nuove tecnologie sviluppate da Neuralink stanno aprendo la strada al progresso su ciascuno di questi ostacoli tecnici chiave.
MindPong è solo una dimostrazione iniziale delle potenziali capacità dell’N1 Link, una futuristica anticipazione delle potenzialità che il dispositivo può raggiungere.
Un dispositivo elettronico impiantato nel cervello può apparire un prezzo accettabile da pagare per recuperare la possibilità di entrare in contatto con gli altri e, in futuro, riacquistare capacità motorie perdute.
Naturalmente, le diverse considerazioni etiche legate all’ibridazione dell’essere umano con le tecnologie e le conseguenze distopiche di una possibile influenza dei sistemi cibernetici sull’essere umano saranno questioni del tutto nuove e da considerare. Senza accennare alle possibili implicazioni legate alla privacy a cui saremo, forse, disposti a rinunciare pur di diventare super intelligenti.
Source: http://www.ninjamarketing.it/