Creare un ecosistema EdTech, un centro di eccellenza nel settore dell’educazione, con un approccio innovativo e sperimentale, per avere un impatto ancora più forte sul sistema educativo e formativo nel nostro Paese. È questa la mission di Treccani Futura, nata dall’acquisizione da parte di Treccani Scuola (società del gruppo dell’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani) di Impactscool, prima impresa italiana di ricerca, consulenza e formazione, fondata da Cristina Pozzi e da Andrea Dusi, dedicata al Futures Critical Thinking.
Un nuovo polo di tecnologia educativa rivolto a studenti, insegnanti, aziende, professionisti, manager e chiunque voglia reinventare le proprie competenze. Upskilling, reskilling, ma soprattutto un patrimonio di valori comuni da mettere a sistema per una metodologia di apprendimento, ma soprattutto per imparare a riconoscere e anticipare i “futuri”.
I saperi tradizionali del Gruppo Treccani, il cui portale Treccani.it raggiunge punte di oltre 1 milione di utenti unici al giorno, incrociano e si fondono con i nuovi scenari della cultura digitale e con i linguaggi della sostenibilità, con lo sguardo rivolto alla next generation, attraverso la piattaforma Treccani Scuola.
“Entriamo in punta di piedi nell’istituzione Treccani, sinonimo di cultura in Italia. La focalizzazione sui contenuti per Treccani Futura sarà fondamentale”,
spiega Andrea Dusi che insieme a Cristina Pozzi faranno parte del Cda, rispettivamente CEO e COO, mentre alla presidenza di Treccani Futura è stato designato Massimo Lapucci, Segretario Generale di Fondazione CRT.
“Il nostro percorso ci ha permesso di portare e diffondere anche in Italia lo studio dei futuri, sia nelle scuole sia nelle aziende – dichiara Cristina Pozzi, selezionata come Young Global Leader 2019-2024 dal World Economic Forum – Un lavoro sperimentale riconosciuto anche a livello internazionale, con una community di oltre 70 ambassador in tutto il Paese e che ha coinvolto Impactscool in programmi come la task force del Ministero dell’Istruzione istituita per l’emergenza Covid-19 o il protocollo d’intesa siglato con il MIUR fin dal 2017 per promuovere le attività in Italia”.
Lo sguardo rivolto alla Next Generation
Un’attività formativa che dalla fondazione di Impactscool, avvenuta 2017 come organizzazione no profit, ha raggiunto oltre 34.000 studenti e più di 1.000 docenti, oltre a programmi di studio, workshop e webinar, dedicati non solo a studenti, ma anche ad aziende e organizzazioni.
“Quando siamo entrati in contatto con il mondo Treccani, abbiamo compreso quanto le nostre visioni fossero allineate e come per noi fosse naturale la scelta di un percorso comune. Per noi è grande motivo di orgoglio. Impactscool porterà il suo patrimonio di competenze”, aggiunge Andrea Dusi, già Climate Leader nella fondazione di Al Gore “Climate Reality Project”.
Dar vita, quindi, ad un’offerta formativa trasversale nella diffusione del sapere, in risposta alla “domanda di contenuti di qualità nei processi di educativi”.
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Dottor Dusi, cosa significa per Impactscool rientrare nel Gruppo Treccani?
“Significa creare insieme un metodo di apprendimento del futuro. Nel nostro primo contatto ci è stato proposto di inserite nostri contenuti all’interno della piattaforma Treccani Scuola? Quando si comprende di essere accomunati da una condivisione di valori e da una visione simile di formazione a 360 gradi, è quasi inevitabile decidere di unire le forze. Alla base c’è un metodo, per avere un impatto ancora più forte sul sistema educativo e formativo nel nostro Paese. Questa è la nostra mission”.
Influenzato anche dalla pandemia, il settore educational si concentra sempre di più su upskilling e reskilling,verso la ripartenza. Come si inserirà il Polo EdTech di Treccani Futura?
“Comprendere ed anticipare le tendenze dei prossimi anni. Upskilling perché la formazione deve essere continua. Fondamentale il reskilling, perché avremo di fronte una grande crisi nei prossimi anni: migliaia di persone dovranno riqualificarsi, non solo per l’emergenza Covid, ma anche per l’automazione del lavoro, altro macro trend del sistema. Riqualificarsi per un’azienda sarà determinante. Infine c’è il tema educativo della scuola, un organismo vivo molto complesso: vogliamo offrire il nostro supporto a partire dalle classi primarie. All’interno di Treccani Futura esiste già Treccani Scuola, piattaforma utilizzata già da docenti e studenti: cercheremo di arricchirla di contenuti, anche nell’aspetto software come supporto incrementale al libro di testo. Queste sono le direttrici, ovvero formazione scolastica a 360 gradi, upskilling e reskilling. È evidente che non sarà un unico progetto, ma diversi. Siamo già a pieno regime, poi dopo l’estate lanceremo alcune novità”.
“Incidere in modo positivo sul Paese”. Un obiettivo ambizioso.
“L’Istituto Enciclopedico Treccani ha 97 anni di storia, è nato nel 1925, una società privata che persegue un interesse pubblico, fondamentale per la creazione di una coscienza collettiva all’uscita dalla prima guerra mondiale, quando mancava una cultura di base nazionale. Sono ancora gli unici contenuti certificabili. È importante creare una diffusione. In Treccani Futura continueremo a perseguire lo stesso interesse pubblico. Treccani è un’istituzione in cui entriamo in punta di piedi. Comune denominatore con Impactscool, da sempre concentrata su tematiche innovative, scenari del futuro, tecnologie emergenti, blockchain, intelligenza artificiale, è riuscire a dare certezza a questi temi, allargandoli agli impatti etici”.
Quale sarà il valore aggiunto di Impactscool?
“Noi vogliamo portare ne mondo dell’educazione molta innovazione, i formati e le modalità di fruizione di contenuti certificati in Treccani.it, ancora oggi punto di riferimento per studenti e laureati, uno degli 11 siti più visti in italia. Puntare sulla qualità paga sempre”.
La scuola ha subito un’accelerazione digitale con la Dad a causa della pandemia, una didattica d’emergenza. In futuro, come si concilierà con le lezioni in presenza?
“Si è cercato di tappare i buchi. Il ruolo dei maestri, soprattutto nell’età dello sviluppo, è essenziale e la didattica a distanza non può sostituirlo. Con la abbiamo realizzato una maggiore informatizzazione dei ragazzi, dei docenti soprattutto, e anche dei genitori, da una semplice presentazione in power point. Gli strumenti tecnologici non vanno mai a sostituire, ma ad integrare”.
“Futures Critical Thinking” è un elemento cardine della metodologia Impact. Quali saranno gli elementi fondanti di questo modo di pensare alternativo, divergente.
“È una delle materie chiave della conoscenza da imparare secondo l’Unesco, per navigare rispetto all’incertezza del 21esimo secolo. In Finlandia è insegnata dalla prima elementare. Significa imparare a leggere, ma anche a scrivere i futuri. Attraverso una serie di metodologie analitiche si riesce a navigare i futuri possibili. Ne esistono tanti e diversi. Andare, quindi, ad identificare il futuro preferibile rispetto a quello probabile, su cui poter incidere, come persona singola, società, sistema azienda o paese. Molto dei ministri e deputati della Finlandia provengono dall’Istituto per il Futuro. È una disciplina trasversale alle diverse materie, contiene elementi hard legati alla tecnologia da applicare a quelli soft, che apre a maggiore creatività. Sui ragazzi delle superiori e universitari abbiamo sperimentato che incide sulla speranza nel futuro. Se io so di essere padrone del mio futuro, in realtà, malgrado tutto, con le mie scelte e le decisioni, indirizzo la mia vita in una determinata direzione ed acquisisco una consapevolezza diversa. Questo può essere applicato anche alle aziende, di fatto la pianificazione a lungo periodo non si realizza più: un manager viene valutato su base annuale, quotato su base trimestrale. Quindi io posso incidere sul mio futuro e lo posso indirizzare”.
Le nuove tendenze delle Human Resouces si concentrano sul concetto di “empowerment” delle persone e di sostenibilità. Lo stesso avviene anche nel settore dell’educazione?
“Voglio essere provocatorio. Non è importante la singola persona, sono essenziali le persone e il pianeta. Continuiamo a reiterare un errore. Al centro del paradigma c’è un nuovo umanesimo. Non può esserci innovazione senza sostenibilità. Non l’uomo singolo, ma la collettività collegata al mondo in cui vive”.
Quale sarà la prossima sfida del polo EdTech?
“Diventare un ecosistema significa dialogare con attori esistenti. Siamo aperti al dialogo con chiunque abbia voglia di fare iniziative e di coinvolgere Treccani Futura su iniziative edtech. Siamo soliti dividerci nel nostro Paese. È tempo di capire come avere un impatto insieme”.
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