- In Italia TikTok ha aumentato del 593% il numero di utenti attivi sulla piattaforma in solo un anno
- Mark Zuckerberg ha deciso di dichiarare guerra aperta a TikTok questa estate con il lancio degli Instagram Reels
- Intanto YouTube ha annunciato il lancio di Shorts, un nuovo formato video verticale simile a una Story
Guardando i dati accumulati negli ultimi 12 mesi, possiamo tranquillamente affermare che il 2020 è stato l’anno di TikTok. La piattaforma, che nel 2019 era conosciuta principalmente come l’evoluzione di Musical.ly, grazie alla pandemia e al lockdown forzato è diventata un trend a livello mondiale.
Risulta infatti essere l’applicazione più scaricata nel mondo del 2020, arrivando al sesto posto tra i social network con il maggior numero di utenti attivi.
Secondo Comscore, in Italia TikTok è la quarta applicazione per tempo speso reale. AgCom specifica che a Giugno 2019 gli utenti attivi su TikTok erano circa 900 mila, mentre esattamente anno dopo erano arrivati a 6 milioni e 600 mila: la variazione in un anno è stata del 593%.
Cifre incredibili che hanno attirato l’attenzione non solo dei grandi Brand e dei Marketers, ma anche dei proprietari delle piattaforme rivali, in particolare di Mark Zuckerberg.
Il nostro Mark, infatti, ha deciso di dichiarare guerra aperta a TikTok questa estate con il lancio di Reels, la nuova feature di Instagram che permette agli utenti di creare video clip da 15 a 30 secondi condividerli nelle loro storie o nella nuova scheda Reels presente sui loro profili personali.
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Reels e TikToks sono la stessa cosa?
A una prima occhiata può sembrare che questi due strumenti siano uguali, ma in realtà differiscono sotto molteplici aspetti: in termini tecnici, di algoritmo e demografici.
Vediamo insieme quali sono le principali differenze tra i due strumenti.
#1 Durata del video
La prima differenza che possiamo notare riguarda la lunghezza del video: su Instagram gli utenti possono registrare Reels fino a 30 secondi, mentre su TikTok il tempo raddoppia arrivando a 60 secondi.
Può sembrare una differenza minima, ma non è così: gli utenti infatti preferiscono la possibilità di creare contenuti più lunghi, anche se i 30 secondi dei Reels possono stimolare maggiormente la creatività dei Creators.
#2 Musica per gli account business
Secondo, vediamo come la possibilità di aggiungere musica nei video per gli account aziendali cambia tra le due piattaforme: attualmente su Instagram molti profili business non sono ancora in grado di accedere alla funzione musicale.
Questo significa che, se un Brand vuole pubblicare un Reel contenente una determinata canzone, deve creare il video su Instagram, modificarlo su un’altra applicazione di editing video e condividerlo poi sulla piattaforma.
Ovviamente questo si traduce per le aziende in una predilezione nell’utilizzo di TikTok, dove chiunque ha accesso a una libreria di suoni, musiche, effetti audio che aiutano l’utente a giocare con la creatività.
#3 Effetti e filtri per l’editing
Vediamo come, anche per quanto riguarda la terza differenza, TikTok sembra avere la meglio sui Reels.
Infatti, su TikTok gli utenti possono scegliere tra una vastissima serie di effetti vocali e filtri per editare i propri video, mentre su Instagram questa possibilità è molto più limitata.
Oltre agli effetti e ai filtri, gli utenti di TikTok hanno a disposizione le funzionalità Duet, Reaction e Stitch, che permette loro di interagire in maniera più efficace e diretta con i profili che seguono, che siano Influencers o Brands – feature che su Instagram non è ancora attiva.
#4 L’algoritmo
Se l’algoritmo di TikTok è stato per mesi un mistero per i Marketers, finalmente la piattaforma si è decisa a spiegare come funziona la pagina “For You” dell’applicazione.
TikTok consiglia i contenuti classificando i video in base a una combinazione di fattori: gli interessi e le interazioni dell’utente, le informazioni presenti nei video condivisi, le impostazioni del dispositivo e dell’account.
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Dall’altro lato, l’algoritmo della pagina Esplora degli Instagram Reels non è ancora così chiaro. Non sappiamo se sia basato sulla posizione, sugli interessi, sulle interazioni, in conclusione quale sia il criterio alla base di queste scelte.
In generale comunque, su entrambe le piattaforma la chiave per diventare virali è la costanza: più contenuti vengono pubblicati dal profilo, più è probabile che i video vengano visualizzati nella sezione “For You” o “Esplora”.
#5 Formati pubblicitari
La principale differenza tra le due piattaforme è che, al momento, le aziende non possono sponsorizzare i propri Reels su Instagram ma solo collaborare con Creator e Influencers per creare contenuti brandizzati, mentre TikTok offre differenti formati pubblicitari agli inserzionisti.
Oltre ai diversi posizionamenti che offre TikTok, la piattaforma ha recentemente annunciato una partnership con Shopify, con l’obiettivo di aiutare i brand a raggiungere una fetta di pubblico più giovane.
Come funziona? Le aziende potranno collegare il proprio account business di TikTok a quello di Shopify e vendere i propri prodotti direttamente sull’applicazione, tramite annunci video in-feed.
La parte migliore è che sarà estremamente facile da gestire, in quanto tutto può essere creato e monitorato direttamente dalla dashboard di Shopify.
#6 Target e segmentazione demografica
Possiamo notare come, nonostante le due piattaforme offrano lo stesso tipo di contenuto, i dati demografici riportino una differenza sostanziale.
Secondo i dati di TikTok, infatti, sembra che la fascia di etá dominante sia quella tra i 18 e i 24 anni, ovvero la Generazione Z, mentre Instagram Reels si relaziona maggiormente con una generazione più adulta, ovvero i Millennials.
Questa differenza di target si riflette anche nei contenuti condivisi: TikTok è più “antiestetico” con video home-made, semplici e autentici, mentre i Reels appaiono più curati ed esteticamente gradevoli.
#7 Strumenti di analisi
Arriviamo all’ultima differenza sostanziale tra le due piattaforme, ovvero gli strumenti di analisi della performance.
Con l’account TikTok Pro gli utenti hanno accesso a una vasta raccolta di dati e statistiche sui contenuti pubblicati e sui tuoi followers.
Al momento, invece, Instagram Reels non dispone di strumenti specifici per il monitoraggio delle performance: è possibile solo controllare il numero di visualizzazioni, il totale dei mi piace e dei commenti.
Ovviamente possiamo imputare tutte queste differenze al fatto che Instagram Reels è uno strumento relativamente nuovo, lanciato solo da pochi mesi, che sicuramente evoluzionerá con il passare del tempo.
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Nel frattempo, in questa battaglia per conquista del primo posto nel podio delle piattaforme video, ha deciso di partecipare anche YouTube con il lancio di Shorts: un nuovo formato video verticale simile a una Story che consente agli utenti di creare clip di 15 secondi o meno, atteso a breve negli Stati Uniti.
Questo strumento è già attivo in fase beta in India da settembre 2020, dove – secondo i dati condivisi proprio da YouTube – gli Shorts ricevono una media di oltre 3,5 miliardi di visualizzazioni giornaliere.
YouTube Shorts vuole competere direttamente contro TikTok, in quanto le sue funzionalità sono molto simili: strumenti creativi per modificare i video come, aggiunta di musica selezionata dalla libreria della piattaforma, timer e conto alla rovescia, etc.
Il prossimo aggiornamento, che combacerà appunto con il lancio ufficiale negli Stati Uniti – vedrà l’aggiunta alla home page di YouTube di un Carousel dedicato agli Shorts, nel quale gli utenti potranno navigare da un video all’altro scorrendo verticalmente durante la visualizzazione del contenuto.
Chi sarà il vincitore di questa battaglia? Per adesso sembra che TikTok sia in testa, ma siamo curiosi di vedere quali novità ci aspettano nei prossimi mesi.
Source: http://www.ninjamarketing.it/