Il 2020 è stato l’anno in cui tutti abbiamo imparato ad adattarci al cambiamento. Anche i brand ci hanno provato, come vedremo, mettendo in risalto nuove strategia di marca e puntando su identità sempre più digital. Ecco la rassegna dei rebranding che hanno lasciato il segno nel 2020. Dal tech al fashion, passando da altri casi interessanti di redesign nel settore food.
Tripadvisor aggiorna la sua icona
A vent’anni dalla sua nascita, a gennaio scorso, Tripadvisor lancia un nuovo logo.
Compito non facile quella di aggiornare un’icona riconosciuta a livello globale. Nonostante tutto, la personalità intrinseca e la geometria sono state ridisegnate per garantire una migliore riproduzione dell’identità.
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La nuova icona monocolore offre una ricostruzione più pulita dell’immagine. Più audace nel complesso, il rebranding mostra un gufo molto semplice e un carattere tipografico personalizzato che sembra tradurre il peso della connessione globale e umana che il marchio ha contribuito a creare durante tutti questi anni.
Il nuovo logo “the GO” di GoDaddy
GoDaddy, la società di servizi web che sostiene la democratizzazione della tecnologia a favore di una reale e concreta imprenditorialità inclusiva, ha presentato a inizio 2020 il suo nuovo global brand. Il nuovo logo, battezzato “the GO”, esprime l’impegno e la capacità di GoDaddy di connettere uomo e tecnologia mettendosi al servizio degli imprenditori.
Il grassetto dell’ultima versione è elegante ed espressivo. La nuova identità trasmette una voce fresca e moderna, con quel tocco di estro che dona al marchio un’aspetto distinto e professionale.
La scritta è accompagnata da una forma a cuore che è la rappresentazione visiva della parola “GO”, un vero e proprio incoraggiamento alla community imprenditoriale.
Sempre luminosi e dinamici, i colori del marchio trasmettono creatività. La tavolozza è ampia per trasmettere in tutto il mondo quel senso di connessione con le persone.
Il rebranding totale di Intel
Per la terza volta nella sua storia, Intel rinnova la sua identità con un logo minimal. Il nuovo design sostituisce il precedente utilizzato dall’azienda dal 2006 in varie forme.
La prima caratteristica evidente è l’abbandono dell’ellisse che da sempre accompagna il gigante di Santa Clara. Il brand, rompe col passato e compie un salto nel futuro.
Il nuovo logo presenta font più sobri e il quadrato come tema dominante accompagna l’aggiornamento di tutto l’ecosistema prodotti.
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L’aspetto più minimalista è parte di un’importante revisione del marchio, che secondo Karen Walker, Chief Marketing Officer di Intel, aiuta il gigante della tecnologia a fare meno affidamento alla sua eredità o al suo vortice iconico.
La nuova anima digital di Catawiki
Fondata nel 2008, Catawiki è diventato un marchio globale per la compravendita di oggetti speciali. Un luogo dove conoscenza e passione si incontrano. Il vecchio marchio non rifletteva questa identità così l’azienda ha deciso, recentemente, di portare il proprio marchio e la propria comunicazione ad un livello superiore.
Era necessario sviluppare un marchio che non vivesse solo nelle pubblicità, ma che avesse un’anima principalmente digitale.
È stato così introdotto un sistema di design flessibile, lavorando con categorie di oggetti specifiche per colore, declinate senza problemi dalla stampa al digitale.
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La finestra rimane la parte più iconica della nuova identità visiva, un invito ad entrare a scoprire la storia degli oggetti.
Nuovo logo per Dolby
Con sede a San Francisco, Dolby è diventata nel corso degli anni sinonimo di innovazione. L’azienda crea esperienze audiovisive coinvolgenti fornendo chiarezza e profondità all’audio e alle immagini di musica, spettacoli tv, film e videogiochi.
Il nuovo emblema, noto anche come Double D, è una versione negativa più semplice del logo originale di Dolby progettato nel 1967 e successivamente aggiornato nel 2008.
La doppia D rappresenta due canalizzazioni attraverso le quali il suono si muove ed esce più pulito, per indicare fondamentalmente ciò che fa la tecnologia audio Dolby.
Il nuovo logo estrae le due “D” dalla scatola, rendendole più libere, abbinandole a un carattere sans serif che ne riflette la geometria.
Il nuovo marchio denominativo è tecnicamente valido e aggiunge un tocco informale all’identità, contrapponendosi alla freddezza tecnologica del vecchio logo. Ne risulta un immagine più pulita e nitida in generale.
Toyota e il rebranding digital first
Lo scorso luglio, Toyota Motor Europe, ha presentato una riprogettazione “piatta” del suo logo storico.
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Il brand si unisce a un lungo elenco di case automobilistiche che hanno abbandonato il design 3D per un logo flat nel tentativo di modernizzare i loro marchi.
Il marchio è stato commissionato per garantire “longevità in un mondo digitale”, oltre a mantenere la sua identità visiva in linea con l’espansione sui veicoli elettrificati, sulla vendita al dettaglio online e sui nuovi modelli di proprietà.
Allo studio di design è stato dato un brief in quattro punti: essere lungimiranti, dare priorità al display mobile, garantire all’azienda un aspetto più “premium” e offrire coerenza in tutte le parti dell’azienda e dei suoi sotto-marchi.
Nuova trasformazione per Kenzo
Anche Kenzo nel 2020 ha scritto un nuovo capitolo della sua storia con l’arrivo di Felipe Oliveira Baptista come direttore creativo della casa.
Lo spirito del marchio rimane entusiasta, nomade e aperto al mondo, onorando l’universo del suo fondatore Kenzo Takada, scomparso lo scorso ottobre.
Una boccata di aria fresca, una nuova energia che attinge all’eredità della maison e si riflette in un aggiornamento del marchio e delle grafica che firma ogni collezione.
Oggi il logo di Kenzo è progettato come un gioco di costruzioni, come parte cruciale dell’identità visiva del marchio: la sua capacità di trasformazione lascia ampia spazio all’espressione creativa.
Brand refresh per Pringles
Tra i redesign più recenti c’è quello di Pringles e della sua iconica mascotte, Mr. Pringle. Per la prima volta in 20 anni, il marchio ha aggiornato il suo inconfondibile tubo con un look fresco che presenta tonalità audaci e un design pulito.
Per completare il nuovo look della lattina, Pringles ha anche semplificato la sua mascotte baffuta per evidenziare meglio i sapori in ogni lattina e mostrare la sua nuova gamma di emozioni da abbinare. Con un look più elegante che include baffi più dinamici, papillon più affilato, occhi scintillanti e sopracciglia espressive, mette l’accento sul gusto irresistibile di ogni Pringles croccante.
Il logo e il design del marchio aggiornati sono presenti sulla nuova linea Scorchin di Pringles in arrivo in negozio e online a dicembre e in tutte le comunicazioni del marchio all’inizio del 2021
Heinz aggiorna il look per il nuovo marchio globale
Heinz la società agroalimentare statunitense fondata 1869, introduce un nuovo master brand progettato da Jones Knowles Ritchie.
Un marchio potente che ha lasciato il segno soprattutto nell’immaginario pubblicitario, ricordiamo tutti l’audace campagna di Don Draper in Mad Men con lo slogan “Pass the Heinz”, che non mostrava esplicitamente il prodotto, per un conflitto di interessi con un altro cliente.
La nuova identità abbraccia tutti i prodotti Heinz in tutto il mondo, portandoli sotto lo stesso ombrello visivo. La riprogettazione è arrivata sugli scaffali all’inizio di quest’anno e presenta in primo piano il simbolo “chiave di volta” del marchio.
Il nuovo design fa buon uso del marchio, sfruttando la sua familiarità e utilizzandolo come un dispositivo di inquadratura giocoso, con cerchi di spaghetti, fagioli impertinenti e grossi pomodori che interagiscono con la forma.
La pasta Barilla cambia colore
Restando in ambito restyling e pack, tra i casi italiani spicca quello di Barilla che la scorsa estate ha aggiornato il suo blu intenso sulle confezioni di pasta.
Il nuovo azzurro Barilla rappresenta il “cielo delle giornate d’estate”. La revisione, quasi impercettibile, richiama alla mente quella di tanti altri brand famosi che periodicamente eseguono piccoli ritocchi a logo, font e colore. Come McDonald’s che dal 2016, grazie ad una strategia più sensibile a temi come la sostenibilità e il benessere, ha abbandonato definitivamente il rosso per passare al verde.
L’azzurro soave, già stato utilizzato in passato, oggi vuole raccontare la coscienza ancora più radicata sul territorio. Attraverso accordi con agricoltori e altri operatori della filiera, il grano utilizzato per produrre la pasta Barilla è 100% italiano.
Tra le altre novità c’è la scatola, ora non più in cartone riciclato ma in fibra di cartoncino vergine. Una scelta sostenibile, necessaria e incoraggiante, volta a contrastare l’impatto negativo dell’uomo sull’ecosistema globale.
Source: http://www.ninjamarketing.it/