- Fashion e Beauty sono le categorie favorite oggi per l’Influencer Marketing
- Instagram regge il primo posto per il 2020 e si conferma piattaforma principale per queste strategie
- Gli influencer cercheranno di preservare la propria autenticità sui social network
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La prima cosa da dichiarare per il 2020 è: no, l’Influencer Marketing non morirà neanche quest’anno.
Nel corso dello scorso anno è stato registrato un costante aumento dello spending relativo all’Influencer Marketing, come riportato da Influencer Marketing Hub, e molte aziende hanno riservato una percentuale maggiore del proprio budget marketing a queste strategie, fino a un +83% in Stati Uniti e Canada.
Dal Report 2019 sull’Influencer Marketing elaborato da eMarketer sulla base dei dati estrapolati dalla piattaforma Hootsuite emerge che, nel corso del 2018, il 48% degli abbonati al servizio ha usato (o pianificato di usare) degli high influencer e/o celebrity, mentre il 45% ha preferito personalità meno clebri ma con un maggiore livello di engagement (micro-influencer).
Le categorie favorite per l’Influencer Marketing rimangono il Fashion e il Beauty, mentre Instagram si conferma come piattaforma principale, seguita – nell’ordine – da Facebook, Youtube, Snapchat e Twitter.
Cosa cambierà nel 2020?
Probabilmente Instagram manterrà il suo primato e Tik Tok – che si è già fatta strada nel corso della seconda parte del 2019 – inizierà a fare sul serio.
Gli influencer, invece, continueranno a sviluppare il loro business, dando valore al proprio personal branding, cercando di preservarne per quanto possibile l’autenticità e la riconoscibilità , senza scadere nella mercificazione senza criterio del proprio profilo.
Infine, dopo aver visto l’Influencer per eccellenza, Chiara Ferragni, presentare il proprio bio-docu al Festival del cinema di Venezia l’anno scorso, non ci sarebbe da stupirsi se prossimamente vedessimo alcuni tra i maggiori influencer coinvolti in campagne di alto profilo.
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AutenticitÃ
Per Logan Paul, Youtuber, la parola chiave del 2020 sarà “autenticità â€� – sia dal punto di vista dei brand sia per i creator, i quali saranno in grado di creare delle sinergie sempre più efficaci e di lungo periodo. Lo ha detto a Forbes, proprio in un articolo sui prossimi trend dell’Influencer Marketing.
Come ricorda Later, il cosiddetto no-edit edit sarà uno dei trend collegati a questa ricerca di autenticità .
Nuovi formati e creativitÃ
Erika Costell, Youtuber, si sofferma su Tik Tok e sulla crescente preferenza che gli utenti stanno esprimendo per contenuti sempre più brevi e d’impatto.
Una pubblicità sempre meno “tradizionale� e un interesse sempre più sbilanciato verso un nuovo tipo di intrattenitore, che assomiglia più a uno Youtuber che a uno di quei vecchi e boriosi presentatori televisivi, che vantano decenni di one-man-show e, come ogni cosa, hanno fatto il loro tempo.
In questo senso si esprime anche l’influencer di Instagram Elizabeth Gilmore, che commenta “Video first, sempre!”.
L’ascesa del video, infatti, continua ad essere una tendenza in atto nello spazio di marketing dell’influencer, e quest’anno si prevede che sarà più collaborativo e creativo che mai.
La conferma di Tik Tok
Tik Tok sarà senza dubbio la piattaforma più interessante, degna di nota e promettente per l’Influencer Marketing durante il nuovo anno.
Nata come Musical.ly, diventata un punto di riferimento per gli esponenti della generazione Z, dopo il cambio di nome, continua a crescere e integrare le proprie potenzialità (soprattutto dal punto di vista video), promettendo di diventare uno dei prossimi hub dell’Influencer Marketing – e non più solo per i brand che vogliono dialogare con i nati del nuovo millennio.
Tik Tok, più di ogni altra piattaforma di social networking, dà la possibilità ai creator di esprimere al massimo, e nel modo più personale possibile, il proprio potenziale.
Proprio in relazione a Tik Tok dobbiamo anche osservare che micro e nano-influencer continueranno ad aumentare. Si tratta di profili con meno di 100 mila follower, che però sono in grado di produrre grandi risultati per le aziende.
Secondo un recente report di Later, i micro-influencer hanno i più alti tassi di coinvolgimento (in media del 7%) sui loro post, indipendentemente dal loro genere, pubblico di destinazione o argomenti trattati.
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Influencer e stile di vita
Ancora su Forbes, Jordan Worona, CEO di We Are Verified, introduce un altro tema che coinvolge l’Influencer Marketing solo lateralmente: nel 2020 si avrà modo di affrontare in modo più approfondito il tema dell’impatto negativo che i social media possono avere sulla nostra salute mentale.
Vivendo in un mondo in cui l’immagine sociale a cui ambiamo – per istinto o per osmosi – coincide con uno stile di vita ben al di sopra degli standard qualitativi che si può permettere la maggior parte delle persone, questo ha degli effetti sulle nostre vite.
Da una parte rappresenta sicuramente un boost a voler fare di più, ottenere di più, provare a sognare in grande – spinti, ad esempio, dalle dichiarazioni di Chiara Ferragni in Unposted, che su quello che sembrava solo un sogno adolescenziale ha costruito il suo impero – ma, dall’altra, ci porta a fare costantemente i conti con tutta una serie mancanze che difficilmente sarà facile colmare.
Ed è qui che i più consapevoli riescono a distinguere tra realtà e apparenza, mentre i più deboli rischiano di soccombere ed entrare in un loop infernale fatto di senso di inadeguatezza e insoddisfazione.
Ne sono ben consapevoli i vertici delle aziende social, che hanno già puntato a partire dallo scorso anno su scelte come quella di eliminare la visibilità pubblica del numero di like ricevuti dai post.
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Il 2020 in tre previsioni
Insomma, il 2020 si prospetta così:
- un anno all’insegna di autenticità dei contenuti e della consapevolezza degli utenti;
- sarà l’anno che privilegerà i content creator;
- porterà le aziende a prendere in considerazione una piattaforma giovane – in tutti i sensi – e assolutamente promettente come Tik Tok.
Ne vedremo delle belle – anche se dureranno pochi secondi!
Source: http://www.ninjamarketing.it/