- Nata negli anni ’50 e ’60 sui muri di New York, la street art ha poi invaso gli spazi pubblici all’aperto delle città di tutto il mondo, con risultati stravaganti e nuovi.
- Non più vandalismo: nel tempo, la street art è divenuta una di quelle manifestazioni creative che favoriscono il processo di riqualificazione e rigenerazione urbana.
- È la Puglia la prima Regione italiana ad avere un provvedimento che riconosce l’arte del writing, rendendola legale e privandola di quella sorta di clandestinità che la caratterizzava.
Vandalismo o arte moderna? Arte di second’ordine o veri e propri masterpiece?
Parliamo della cosiddetta street art o arte urbana, che si manifesta in luoghi pubblici, con le tecniche più disparate: bombolette spray, adesivi artistici, stencil, proiezioni video e sculture.
Discussa ancora oggi dai critici del settore, nonostante i grandi successi e la grande popolarità , ha reso super pop le opere di Banksy, Jorit, Christo, Alice Pasquini, Ivan Tresoldi (solo per citarne alcuni), oggi quasi delle vere e proprie art-star.
Gli interventi di Banksy, ad esempio, attivo già nel 2000 con la sua guerrilla art, sono dei veri e propri fenomeni virtuali e mediatici, in grado di stabilire un ponte tra comunità sociale e mondo dell’arte, rivolgendosi in modo equo agli artisti, ai fruitori dell’arte e ai non addetti ai lavori.
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Indimenticabili e iconici Keith Haring e Jean-Michel Basquiat, attivi ben prima che la street art acquisisse la popolarità di oggi. Hanno reso le città gallerie e palcoscenici gratuiti da sfruttare.
Rigenerare e riqualificare
Sono gli spazi pubblici delle città , dunque, le gallerie che ospitano i vernissage degli street artist.
Città che si colorano, divenendo spazi creativi. Colori che non coinvolgono solo il centro delle city, ma anche e soprattutto le periferie e i quartieri in condizioni marginali.
In questo caso, l’arte viene concepita come uno strumento dal forte impatto espressivo, accessibile, gratuito e in grado di migliorare le qualità estetiche dello spazio urbano.
In effetti, sono numerose e in continuo aumento le iniziative pubbliche o promosse in partenariato pubblico – privato, che sostengono e finanziano interventi di arte urbana.
Inoltre, attraverso la street art è possibile riconfigurare la percezione del contesto urbano, rendendolo un luogo esteticamente piacevole, meritevole di attenzioni e tutele.
Da Milano a Roma, fino ad arrivare a Napoli, sono numerosi gli esempi di riqualificazione e rigenerazione attraverso la street art.
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Jorit a Barra e San Giovanni a Teduccio, Seth e altri artisti internazionali a Tor Marancia, Iena Cruz a Lambrate, ultimamente detta anche Lambrooklin, proprio per le similitudini con il quartiere degli USA nell’ambito dell’arte e della riqualificazione urbana.
Rotolando verso Sud
Poi arriviamo in Puglia. “Vieni a ballare in Puglia�, cantava Caparezza. In questo caso si potrebbe dire “vieni a creare in Puglia�. Sì, perché il Consiglio Regionale lo scorso giugno ha approvato una propria legge, contenente al suo interno disposizioni per la valorizzazione, promozione e diffusione della street art.
Si tratta della prima Regione italiana ad avere un provvedimento che riconosce l’arte del writing, rendendola legale e privandola di quella sorta di clandestinità , che rendeva talvolta facile l’associazione con il vandalismo.
4 milioni di euro la cifra stanziata dalla Regione per finanziare progetti artistici promossi dai singoli Comuni.
E non solo: il provvedimento prevede anche che i Comuni redigano un elenco degli spazi pubblici o privati da mettere a disposizione degli street artist.
La legge si impegna, inoltre, ad un censimento periodico degli interventi di street art realizzati, in modo tale da farli conoscere a cittadini e turisti attraverso i portali regionali.
La Puglia non è nuova a queste iniziative. In effetti, già nell’estate del 2019 la Regione stanziava 450 mila Euro per un triennio, per finanziare interventi di street art e riqualificazione urbana nei Comuni che ne avessero fatto richiesta.
Ai tempi risposero 91 fra Comuni, scuole e università . Undici i lavori realizzati.
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Il Gargano in un Pantheon
Non compreso tra i progetti finanziati ma di eguale importanza è Peppino, pescatore trabuccolante di Peschici.
L’artista Alessandro Tricarico lo definisce come un Dio della spuma di mare, delle stelle e protettore delle murene.
Alta sette metri e larga sei, l’installazione di Tricarico prende forma sulle pareti di un ridere abbandonato, patrimonio dimenticato che si affaccia sul lago di Varano, sul Gargano.
L’artista ha approfondito le ricerche sui riti pagani del Gargano e riadattato le divinità del tempo a personaggi della quotidianità .
Così Tricarico vuole far scoprire luoghi inesplorati della cosiddetta “montagna del Sole�, fuori dalle rotte turistiche.
Peppino è il primo dei templi che andranno a creare il Pantheon sul Gargano: qui le coordinate.
È, inoltre, la testimonianza che ci troviamo di fronte ad un nuovo modo di vivere gli spazi pubblici, un modo che va oltre al “classico� significato degli stessi. Ed è così che un rudere può acquisire un nuovo valore e, perché no, anche un nuovo colore.
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